Ciao, Franco,
sono trent’anni che hai lasciato
questo mondo di pietra,
avevi ventidue anni
ed un sorriso pieno di sole
anche se la tua vita
aveva già bevuto
lunghi sorsi di solitudine e di amarezza.
Ricordi quando eravamo ragazzi
e le nostre ore all’oratorio
di San Domenico Savio?
Il sabato sera
giocavamo a carte e a ping pong
ridendo con la vita che ci aveva dato tutto.
La domenica, dopo la messa,
giocavamo a pallone
per gridare al mondo la nostra frenesia.
Ed eravamo in tanti, allora
Tu, Luciano, Gino, Mario
io, Tino, Giorgio, Carlo, Salvatore e…
avevamo sedici anni…
Poi tu hai richiuso le ali
abbandonandoti al vento senza controllo,
hai chiuso gli occhi
come facevi tante volte
per sognare la tua libertà
e non sei più tornato.
Ho davanti una nostra foto:
ci stringiamo la mano
cantando la nostra amicizia
ora mi rimane di te un sorriso di marmo
che guarda la mia tristezza
per star vicino alle mie lacrime.
Ciao, amico mio
ogni tanto il tuo ricordo sfiora i miei pensieri
e rivedo con tenerezza la tua mente.
Asti, settembre 1996
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