I cannibali sono difficili da definire: molto meglio cercare di elencare le loro caratteristiche, anzi le loro vere e proprie peculiarità. Affinché il ritratto esca il più efficace possibile, sarà opportuno parlare al singolare: IL cannibale!
Una volta c'erano le lucciole? Oppure si tratta solo di una leggenda metropolitana? E come si poteva scambiarle per lanterne? Eccesso di alcoolici?
In passato non eri obbligato a scrivere fesserie, sul blog di un amico, per sentirti ancora vivo e mantenere un barlume di speranza… nel futuro!
Mai provata? Allora ascolta, caro lettore (contraddizione in termini): ti ricordi come andava a scuola quando si faceva il tema in classe? Guardavi il foglio bianco, che bianco restava per almeno un'ora e mezza, delle due che avevi a disposizione.
La domanda che mi frulla in testa è duplice: il commercio e la pubblicità (o la pub, come dicono i francesi) hanno un'anima?
Ci si rivede il 10 aprile (se non ho fatto male i conti).
Adesso magari qualcuno si aspetta che io mi metta a tessere le lodi del "Ghibellin fuggiasco" e che io proclami la magnificenza della sua opera… E invece no.
Non fingerò rapporti di amicizia, né di buona conoscenza, con Raoul Casadei: non ci siamo mai incontrati, io sapevo poco di lui e lui non sapeva nulla di me, compresa la mia esistenza. È normale: la “star”, tra noi due, era lui.
Era bella, la passerella: scavalcava in scioltezza i binari ferroviari e ti proiettava al di là o al di qua degli stessi… Quindi o in piazza della Stazione (alias piazza Manzetti) o, all'opposto, quasi davanti alla portineria, anzi ad una delle portinerie, dello stabilimento Cogne.
Questo Festival non sarà la fine del mondo… Ma ci ricorda che il mondo non è finito.

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