A mano a mano che uso la mia bici su percorsi sempre più impegnativi, sento la necessità di personalizzarla e renderla maggiormente adeguata alle mie esigenze.
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A mano a mano che uso la mia bici su percorsi sempre più impegnativi, sento la necessità di personalizzarla e renderla maggiormente adeguata alle mie esigenze.

La modifica più importante che ho apportato alla mia e-bike Myatu, come ho avuto modo di raccontare, è stata la rigenerazione della batteria con aumento della capacità a 12 Ah, cosa che mi ha consentito di arrivare a un’autonomia di ben 33 km a motore sempre attivo in occasione dell’uscita alla diga di Place Moulin.

Durante quel percorso mi sono reso conto di un altro aspetto della bici che non mi “quadrava” fino in fondo: l’impostazione dei livelli della pedalata assistita. Il computer di bordo mi forniva cinque livelli di potenza e già il primo offriva uno spunto talvolta eccessivo (pensando che lo si usi su salite poco impegnative); il secondo, invece, non era adeguato a salite di media difficoltà, per cui dovevo usare il terzo — con evidente maggior consumo di batteria —, che però era troppo, tanto da costringermi spesso a salire con il cambio al 2° o anche al 3° pignone. I livelli 4 e 5 non li ho mai usati: ipotizzo che fossero adeguati a sentieri molto ripidi, che io non percorro mai.

La necessità, si sa, aguzza l’ingegno. Cercando qua e là sul magico web ho finalmente trovato il manuale di istruzioni completo del computer di bordo — pensavate che ce ne fosse uno nella confezione di una bici cinese? —, dal quale ho appreso con somma soddisfazione che i livelli di pedalata assistita si possono modificare e impostare a piacimento, accedendo a un menu nascosto che non avrei mai potuto trovare da solo.

I cinque livelli di pedalata assistita impostati di default non erano adeguati alle mie esigenze. Li ho così modificati per risparmiare batteria.

Grazie quindi al manuale ho scoperto che i livelli erano impostati di default dalla fabbrica in questo modo: 1 al 50% di potenza motore, 2 al 61%, 3 al 73%, 4 all’85%, 5 al 96%. Eccessivo il primo, poco range di valori negli altri. Ho quindi deciso di apportare alcune modifiche.

Innanzitutto ho settato i livelli a 7 anziché 5, per avere un controllo più “granulare” della potenza motore (ma non è detto che non passerò a 9, per una precisione ancora maggiore). In secondo luogo, ho impostato i livelli in questo modo: 1 al 45% di potenza (da usare su pendenze molto lievi), 2 al 55%, 3 al 60%, 4 al 70%, 5 all’80%, 6 al 90% e 7 al 96%. Se passerò a 9 livelli potrò aggiungere altri valori intermedi: ci penserò.

Libretto di istruzioni.
La pagina del libretto di istruzioni che spiega
come modificare i livelli di assistenza.

Grazie a questa modifica, ho ottenuto un vantaggio enorme: quello di usare in salite impegnative il secondo livello, più prestante rispetto al primo precedente ma allo stesso tempo più parco di batteria rispetto al vecchio terzo. “Giocando” con il cambio, poi, riesco ad adeguare le gambe a salite diverse. E così sono riuscito ad arrivare fino a La Thuile (45 km) e a Glassier di Ollomont (21 km dei quali 6 in salita al 10-12%) con una sola carica: notevole!

Altro argomento: poiché il vecchio cellulare che avevo adibito a ciclocomputer installandovi l’app CycleDroid era davvero vecchio ­— la batteria non teneva più e ultimamente non agganciava più il segnale GPS —, ho acquistato su Amazon un “vero” ciclocomputer. Si tratta di un Bryton, modello Rider 320 (quello più semplice ed economico), davvero interessante.

Il ciclocomputer Bryton è perfetto per avere sotto controllo un’enorme mole di dati relativi ai percorsi effettuati.

Offre tutti i dati di cui un ciclista ha bisogno, e anche di più. È molto personalizzabile, tanto che per ogni schermata è possibile scegliere quali informazioni visualizzare. È veloce e preciso. Può essere collegato ad accessori esterni (che io non ho) come fascia cardio, sensore cadenza, sensori velocità. Infine, collegato alla sua app sullo smartphone, consente di scaricare e visualizzare i tracciati e tutte le informazioni del percorso.

Nelle due foto si possono vedere i dati relativi all’uscita a Ollomont — di cui scriverò presto un articolo —, suddivisi nelle due schermate che ho configurato. In quella principale ho scelto di visualizzare l’orologio, l’altitudine e la temperatura, la durata del percorso e la pendenza attuale, la distanza percorsa e l’odometro (chilometri totali della bici). Nella seconda ho inserito velocità media e massima, durata percorso e viaggio, altitudine massima, calorie bruciate, guadagno e perdita altitudine. Non mi serve visualizzare la velocità in quanto è già mostrata sul computer di bordo della bici.

Nei prossimi articoli dedicati alle mie uscite in bici, quindi, potrò mostrarvi un numero maggiore di dati, nonché il tracciato dei percorsi.

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