Questo articolo, come è ormai tradizione di questa rubrica, avrei dovuto pubblicarlo ieri. Ed Herman me lo ha mandato proprio ieri, quindi la colpa non è sua. Ma ieri era il mio compleanno, dunque — a parte al mattino in studio, perché ho lavorato — sono stato lontano dal computer e non l’ho pubblicato. Eccolo, quindi, in ritardo. Con le mie scuse al suo Autore.
I) Il passato è noto e l'ignoto ci spaventa. Quindi...
2) Il passato di verdura è abbastanza buono e facile da ricordare: io verdurai, tu verdurasti ecc...
3) In passato la morosa non ti criticava ogni cinque minuti se ti eri vestito male, se facevi un ruttino, se ti mettevi le dita nel naso...
4) In passato probabilmente non eri più bello di adesso ma eri giovane e si sa: giovinezza mezza bellezza (o era l'altezza? Vabbè, è uguale...).
5) Il passato sai già come va a finire (corollario del punto I).
6) Senza passato non avresti ricordi, come diceva quello della Casa discografica.
7) Se non hai capito il punto 6 significa che sei troppo giovane e non hai abbastanza passato alle spalle: vai al punto 8 e senza passare dal Via!
8) In passato il cibo era più buono, tua madre era più giovane e non sbagliava un colpo in cucina, tuo padre ti stava sulle pelotas però potevi chiedergli consiglio e sapevi che lui ti avrebbe indicato sempre il meglio... E, soprattutto, non ti toccava ammettere, a denti stretti: "Aveva ragione mio padre, mannaggia!"
9) In passato potevi bere il quadruplo di oggi senza conseguenze negative, gli sforzi fisici li recuperavi in un "amen", le ragazze erano tutte belle e soprattutto erano ragazze, per l'appunto.
IO) In passato non eri obbligato a scrivere fesserie, sul blog di un amico, per sentirti ancora vivo e mantenere un barlume di speranza... nel futuro!
Dasvidania, passatisti impenitenti!
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