A volte una normale professione riserva inaspettate sorprese. A me è capitato il 30 maggio. Dopo aver realizzato, nei mesi precedenti, un progetto con i ragazzi della scuola media di Montegrosso, sono stato invitato dalle insegnanti a partecipare a un incontro che, nelle stesse classi, avrebbe avuto come relatore d’eccezione il cantante dei Nomadi, Danilo Sacco. Ovviamente non mi sono fatto scappare l’occasione…
Ai ragazzi, Danilo ha parlato in veste più di scrittore che di cantante, commentando i suoi recenti racconti inediti e illustrando il suo pensiero sull’universo, sulla relazione dell’uomo con l’infinito e il trascendente, sulle possibili forme di vita non ancora scoperte e tanto altro. Sono state due ore intense e arricchenti, nelle quali c’è stato spazio anche per alcune domande dei ragazzi, l’intervento degli insegnanti, una mia riflessione dal punto di vista psicologico.
Alla fine, anche se la trattazione aveva riguardato tutt’altro argomento, i ragazzi non si sono trattenuti dal chiedere a Danilo di cantare qualcosa del repertorio dei Nomadi; e allora, di nuovo, non mi sono fatto scappare l’occasione: imbracciata una delle chitarre dell’aula di musica dove ci trovavamo, ho proposto a Danilo di cantare insieme «Io vagabondo». Non nego di essermi emozionato, e non poco: io che suonavo una canzone che suono molto spesso, di fronte a me ragazzi che cantavano come accade molto spesso, e accanto a me Danilo Sacco, proprio lui. Cosa che, ovviamente, non accade mai!
L’ottimo pranzo a base di pesce, ancora a tavola con il cantante, ha concluso una mattinata interessante che certo non dimenticherò facilmente… Ci sono altre foto nella sezione La mia vita dell’album.
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