Si è fatto un gran vociare sulla riapertura delle scuole in sicurezza.
Si sono scritti e detti fiumi di parole – sacrosante! – sulla necessità di continuare a seguire, sempre di più, ancor di più, le prescrizioni anti-contagio. Soprattutto a scuola.
Si è detto di tutto, si è fatto di tutto: suddivisione delle classi numerose, maggior numero di aule, ingressi scaglionati, banchi monoposto, intervallo in aula, obbligo della mascherina durante gli spostamenti in classe e nella scuola.
Obbligo della mascherina: appunto.
E però…
Però se – visto oggi, con i miei occhi –, non appena usciti da scuola, anzi ancora sulle scale della scuola, prima ancora di varcare il cancello, i ragazzi la mascherina già non la indossano più e si accalcano, stanno in gruppo, chiacchierano a distanza iper-ravvicinata…
… Allora tanto vale non tenerla neppure dentro la scuola, questa benedetta mascherina!
Insegnanti che siete dentro, genitori che siete fuori, mentre i vostri alunni e figli escono da scuola: vi prego, vegliate! Controllate! Rimproverate!
Si è fatto un gran vociare sul rischio che la ripresa della scuola possa facilitare il ritorno del contagio.
Se dentro la scuola le regole vengono rispettate, ma appena fuori i ragazzi si comportano come se niente fosse, sicuramente la ripresa della scuola faciliterà il ritorno del contagio!
Ma la colpa non sarà della scuola.
Sarà dei ragazzi, e di chi non li educa adeguatamente.
Insegnanti, genitori: vegliate!
E voi, ragazzi, fatevi furbi una buona volta!
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