COME tutti gli anni, il mese scorso il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca ha pubblicato l’ordinanza dal titolo Esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2021/2022, che definisce i criteri di ammissione, le modalità di svolgimento e i criteri di valutazione per l’esame finale della scuola secondaria di primo grado, ancora oggi meglio conosciuto — nonostante il tempo ormai trascorso… — come «esame di terza media».
È abbastanza scontato che, in classe, gli insegnanti dei nostri ragazzi abbiano già fornito loro alcune indicazioni, più o meno dettagliate, rispetto alle modalità d’esame. È anche, però, abbastanza scontato che tali indicazioni spesso “sfuggano” o vengano dimenticate dai ragazzi, con la conseguenza che i genitori, magari, non sono ancora bene al corrente di come andranno le cose.
Ecco allora che vi propongo questa mia mini-guida per capire meglio quanto previsto dal MIUR e, soprattutto, per orientarsi meglio rispetto agli alunni con disturbi dell’apprendimento.
L’ordinanza ministeriale
L’ordinanza 14 marzo 2022 è scaricabile dal sito del MIUR. Tuttavia, poiché io stesso ho faticato non poco per trovarla, potete aprirla e scaricarla direttamente da questo link.
Vi consiglio di leggerla se volete averne conoscenza completa: nella mia mini-guida io affronterò infatti soltanto gli aspetti maggiormente interessanti per i ragazzi e i genitori, tralasciando quelli più tecnici o prettamente normativi.
Come si svolgerà l’esame
Per quanto riguarda lo svolgimento dell’esame, queste sono le disposizioni principali, contenute nell’art. 2 dell’ordinanza.
Alunni con disabilità, DSA, BES
Alla maggior parte dei miei lettori interessa sicuramente di più sapere quali disposizioni dell’ordinanza riguardano nello specifico i ragazzi che hanno una diagnosi o comunque particolari difficoltà di apprendimento.
Il punto 7 dell’art. 2 dell’ordinanza del MIUR stabilisce: «Per i candidati con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento, l’esame di Stato […] si svolge con le modalità previste dall’articolo 14 del DM 741/2017». Andiamo dunque a leggere questo decreto ministeriale del 2017 — che ho messo a vostra disposizione a questo link —, il quale da allora costituisce la base normativa per lo svolgimento dell’esame di terza media per gli alunni con disabilità o disturbi dell’apprendimento. Come prima, vi riassumo i punti principali.
Diversa è, infine, la situazione per i ragazzi con bisogni educativi speciali non rientranti nelle previsioni delle leggi 104/1992 e 170/2010. Per loro, leggiamo al punto 8 del solito art. 2 dell’ordinanza, «non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, mentre è assicurato l’utilizzo degli strumenti compensativi già previsti dal Piano didattico personalizzato». Ricordo, infatti, che anche per gli alunni BES è prevista la compilazione di un PDP da parte del consiglio di classe, ma il suo contenuto è sensibilmente diverso da quello per gli studenti con DSA.
Da quanto abbiamo visto deriva l’importanza del “mantra” che ogni anno ripeto ai genitori dei ragazzini che frequentano la terza media (e anche dei giovani maturandi, ma di questo parleremo in un prossimo articolo): è davvero fondamentale che il PDP o il PEI di questo anno scolastico siano compilati con attenzione dai consigli di classe; contengano tutte le strategie didattiche, le misure dispensative, gli strumenti compensativi e le modalità di valutazione più adeguati ai disturbi diagnosticati; e vengano verificati insieme ai genitori entro il mese di aprile.
Questo perché, generalmente a maggio, le scuole devono inviare al Ministero gli elenchi nominativi dei ragazzi che sosterranno l’esame, unitamente ai PDP di quelli certificati o BES e ai PEI di quelli attestati. Quanto è contenuto in questi documenti, come abbiamo visto sopra, farà fede per lo svolgimento dell’esame da parte degli alunni con difficoltà.
Le prove standardizzate
Infine, vale la pena porre attenzione al discorso relativo alle prove standardizzate, le famigerate INVALSI. L’ordinanza ministeriale conferma che la mancata partecipazione a tali prove (relative a italiano, matematica e inglese), «non rileva in ogni caso per l’ammissione all’esame».
Per gli studenti valdostani vale lo stesso discorso in relazione alle prove regionali per la conoscenza della lingua francese, che peraltro si stanno già svolgendo durante questo mese di aprile.
Non esitate a contattarmi per un appuntamento in studio oppure online, nel caso in cui abbiate necessità di una consulenza più approfondita sull’esame o di un aiuto ai vostri figli nella sua preparazione.
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