Con il mio ormai abituale ritardo, ho comunque piacere di dire due parole su come sia andato l’evento My Story, organizzato dalla sezione di Aosta dell’Associazione Italiana Dislessia, che si è tenuto sabato 23 novembre ad Aosta.
My Story è un progetto che coinvolge, a livello nazionale, i ragazzi che fanno parte del Gruppo Giovani dell’AID: ragazzi e ragazze con disturbi dell’apprendimento, i quali hanno terminato la scuola dell’obbligo e frequentano le superiori o addirittura l’università, oppure sono già inseriti nel mondo del lavoro; ragazzi e ragazze che viaggiano in giro per l’Italia a raccontare la loro storia, a raccontarsi, con l’obiettivo di informare, di sensibilizzare l’opinione pubblica sui DSA e sulla possibilità di farcela malgrado i DSA.
Per la prima volta, il progetto ha fatto tappa ad Aosta. Sabato 23 novembre due ragazze, Valentina Poloni e Martina Marcialis – milanese l’una, sarda l’altra – hanno portato la loro testimonianza prima, al mattino, agli alunni dell’istituzione scolastica Luigi Einaudi, poi, la sera, ad altri ragazzi, genitori e insegnanti alla Cittadella dei Giovani.
La loro è la storia di tutti i ragazzi con disturbi dell’apprendimento: anni di fatiche e insuccessi scolastici, poi finalmente la diagnosi – per entrambe giunta tardi, in adolescenza –, il PDP, i miglioramenti ma anche le incomprensioni con compagni e professori poco consapevoli e accoglienti. Infine, il traguardo: il diploma e l’inizio di una carriera universitaria. Valentina frequenta medicina, Martina giurisprudenza, entrambe con ottimi voti e con la consapevolezza di aver affrontato e superato le difficoltà e di avere davanti a sé solo più successi e la certezza di poter coronare il sogno di una professione. Malgrado i DSA.
Ottimi i feedback dei quasi quaranta presenti il sabato sera, così come degli insegnanti e del dirigente della Einaudi. Inutile dirlo, un successo per l’iniziativa, fortemente voluta da Lilia Guidato, la presidente della sezione AID di Aosta. Iniziativa che sicuramente verrà riproposta in futuro, così da portare questo messaggio di ottimismo – insieme ad una corretta informazione sui disturbi dell’apprendimento – ad un numero sempre maggiore di giovani e adulti.
Guarda le foto della serata in Cittadella.
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