L’informatica in aiuto
ai disturbi dell’apprendimento
6ª puntata
DOPO la lunga pausa estiva e dopo un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico — periodo durante il quale non ho più scritto articoli sul mondo dei DSA, prima perché ho ritenuto di prendermi anch’io qualche tempo di “vacanza”, e dopo perché il primo mese di scuola è sempre molto “denso” —, eccomi di nuovo ad affrontare il tema di come la tecnologia può venire in aiuto ai ragazzi con disturbi dell’apprendimento.
Proprio perché siamo all’inizio dell’anno scolastico, sono convinto che sia il momento giusto per presentarvi uno strumento compensativo sicuramente conosciuto in generale, ma altrettanto sicuramente utilizzato non abbastanza o non adeguatamente: i libri digitali.
Il paradosso cui assisto quasi sempre nel lavoro in studio con i ragazzi è che per la maggior parte di loro i libri digitali sono consigliati dal neuropsichiatra infantile che ha emesso la certificazione, ma poi non sono previsti nel PDP. Oppure, se vi si fa riferimento, troppo sovente vengono confusi con gli audiolibri o con le estensioni digitali dei libri di testo: ma da entrambe queste risorse i libri digitali veri e propri sono lontani anni luce.
Libri digitali: che cosa non sono e che cosa sono
Iniziamo dunque a capire di che cosa stiamo parlando. Invitandovi a seguirmi in un ragionamento inverso — tanto per divertirci un po’, ma anche perché in questo caso lo ritengo molto utile —, vi spiegherò prima di tutto che cosa non sono i libri digitali, illustrandovi brevemente le altre due risorse, molto utilizzate in ambito scolastico, cui ho fatto cenno prima.
Non sono audiolibri
Gli audiolibri, come suggerisce il loro nome, sono dei libri in formato audio. Cioè, detto in maniera molto semplice, dei file audio — tipicamente in formato MP3 — che riproducono la lettura di un libro e che possono essere ascoltati ovunque e con qualunque strumento digitale: un computer, un tablet, uno smartphone, un lettore audio portatile (come l’iPod), il sistema audio della propria automobile (se dotato di presa USB alla quale collegare una chiavetta) e così via.
L’audiolibro è dunque la registrazione digitale della lettura di un testo effettuata da una persona vera — non dalla sintesi vocale di un computer —, la quale “presta” la sua voce per questo scopo. Per citare due esempi, gli audiolibri distribuiti da Amazon nella sua serie chiamata Audible sono letti da attori o comunque personaggi dello spettacolo (per scrivere questo articolo ho ascoltato un estratto di Se questo è un uomo letto da Roberto Saviano e uno di Orgoglio e pregiudizio letto da Paola Cortellesi). Quelli distribuiti invece dall’ADOV (Associazione DOnatori Voce) sfruttano la voce di persone comuni, volontari che appunto “donano” la loro voce per gli audiolibri.
In sostanza, quindi, gli audiolibri sono dei libri che si possono ascoltare (e, volendo, contemporaneamente leggere se si possiede anche il corrispondente testo cartaceo). Sicuramente per i ragazzi con dislessia costituiscono una risorsa importantissima, dal momento che li sollevano dalla fatica di leggere un testo scritto anche molto lungo. Pensate ai famosi romanzi che gli alunni puntualmente devono leggere durante le vacanze estive e sui quali verranno poi interrogati a inizio anno scolastico: per chi ha difficoltà di lettura questo compito è sempre alquanto impegnativo. Ascoltare i libri anziché leggerli è invece senza dubbio più semplice e anche interessante.
Per questo scopo, vi consiglio caldamente di iscrivervi all’ADOV: per i dislessici tanto l’iscrizione quanto il successivo download dei libri sono assolutamente gratuiti, e il catalogo dei testi disponibili è immenso.
Non sono estensioni digitali dei libri di testo
Ormai da anni praticamente tutti i libri di testo adottati a scuola comprendono alcuni strumenti digitali. Si va dal classico CD-ROM con vari contenuti (audio, video, testi in PDF, immagini, esercitazioni interattive e quant’altro) — ancora diffuso ma sempre meno utilizzabile, dal momento che i computer portatili oggi in commercio non hanno più il lettore CD — alle sempre più utilizzate «estensioni digitali».
Queste ultime sono risorse aggiuntive, normalmente online, che sostituiscono il CD-ROM nel proporre i più svariati contenuti multimediali, esercitazioni interattive, tour virtuali di luoghi, video. Molto spesso consentono anche di sfogliare il libro di testo in versione digitale, di spostarsi tra i capitoli e di svolgere esercizi, nonché di accedere alle risorse multimediali collegate, semplicemente cliccando sui numerosi collegamenti ipertestuali presenti.
Tuttavia, si tratta di risorse accessibili unicamente tramite il sito della casa editrice oppure applicazioni online — conosciute come «webapp» —, che consentono di lavorare esclusivamente su quel determinato libro.
Dunque, che cosa sono?
I libri digitali propriamente detti — quelli indicati come strumento compensativo nei PDP e dei quali mi occupo in questo articolo — sono invece la fedele riproduzione in formato PDF dei libri di testo cartacei adottati a scuola, dunque assolutamente identici a questi ultimi in ogni particolare. Sfogliare un libro digitale al computer, quindi, equivale in tutto e per tutto a sfogliare il corrispondente libro “vero”.
Poiché i libri digitali sono realizzati in formato PDF, possono essere aperti con qualsiasi software adatto a questo tipo di file: dal classico e onnipresente Adobe Reader fino a quelli più specifici, non solo sul computer ma anche sui tablet e sugli smartphone. PDF è infatti un formato universale e diffuso ormai da decenni.
Uno strumento compensativo per gli alunni con DSA
Adesso che abbiamo chiaro di che cosa stiamo parlando, vediamo quali sono i motivi per cui i libri digitali costituiscono uno strumento compensativo molto importante per i ragazzi con disturbi dell’apprendimento.
Si può passare facilmente da una pagina all’altra
Talvolta, anche sfogliare il libro e trovare la pagina giusta può rappresentare una difficoltà, soprattutto per i nostri bambini con DSA che magari presentano una velocità di esecuzione sotto la media. Con il libro digitale, grazie ai comandi offerti dal programma con cui lo abbiamo aperto, è possibile andare direttamente a una certa pagina, spostarsi tra le pagine, tornare a quelle precedenti o successive con pochi clic del mouse.
Ci sono tantissimi motivi per cui i libri digitali rappresentano un’importante risorsa per gli alunni con DSA.
Si possono “pasticciare” a piacimento per infinite volte
Il problema si pone in particolare per gli studenti valdostani, i quali hanno la fortuna di ottenere i libri di testo dalla scuola senza doverli acquistare. Ma questo ha un rovescio della medaglia molto importante: i libri non si possono “pasticciare”: non è consentito sottolineare parti del testo, né scriverci sopra, dal momento che alla fine dell’anno scolastico devono essere restituiti.
Il problema si pone però anche per tutti gli altri: se sottolineo a matita, se evidenzio del testo con un evidenziatore colorato, se scrivo appunti, sarà poi molto difficile — quando non impossibile — cancellare o modificare le mie annotazioni.
I libri digitali, al contrario, sono a uso esclusivo del ragazzo che li ha regolarmente scaricati. Ed essendo, appunto, digitali, possono essere “pasticciati” e modificati a piacimento, per infinite volte. Sarà infatti sempre possibile eliminare degli appunti scritti a margine, oppure cambiare il colore di un testo evidenziato, oppure ancora spostare o aggiungere qualsiasi elemento in momenti successivi.
È possibile farci i compiti
Ci sono materie in cui la maggior parte dei compiti è contenuta nel libro di testo e consiste in esercizi di completamento, di scelta multipla, di collegamento tra item diversi, di sottolineatura. Ho in mente i compiti di grammatica (italiana così come francese e inglese), di analisi del testo narrativo, di matematica in generale, di storia e geografia — spesso gli esercizi di ripasso sono appunto a margine del testo — e tanti altri.
Poiché il libro cartaceo non si può modificare, gli studenti normalmente devono eseguire gli esercizi sul quaderno, quasi sempre dopo aver ricopiato frasi, parti di testo, espressioni. Questo per i ragazzi disgrafici e disortografici rappresenta un inutile quanto enorme dispendio di energie e di tempo, oltre a portare a ricopiature spesso incomplete, contenenti errori e magari anche poco leggibili.
Sul libro digitale è possibile scrivere i compiti direttamente. Si può inserire testo negli esercizi di completamento, si può sottolineare o evidenziare in quelli di analisi, si possono disegnare frecce colorate in quelli di collegamento, si possono collocare crocette o colori in quelli di scelta e via di questo passo.
Concordando con gli insegnanti quali strategie adottare, i libri digitali possono benissimo sostituire completamente quelli cartacei per lo studio e i compiti.
Una volta completati gli esercizi, in base agli accordi presi a inizio anno con ciascun insegnante — meglio ancora se tali strategie vengono inserite nel PDP —, lo studente potrà semplicemente stampare le pagine corrispondenti e inserirle nel portalistino che sostituisce il quaderno dei compiti, oppure nel quaderno medesimo quando sia necessario averlo comunque. In alternativa (molti insegnanti preferiscono questo metodo) potrà estrarre e salvare sul proprio computer o su Google Drive le singole pagine del libro digitale contenenti gli esercizi, per poi caricarle su Classroom o inviarle via mail ai docenti, senza quindi scomodare carta e inchiostro.
Si possono leggere con la sintesi vocale
Questa è senza ombra di dubbio la caratteristica più importante dei libri digitali per gli alunni dislessici. Sia che la loro dislessia comporti una lettura lenta e faticosa costringendoli a tornare più e più volte su parole o intere frasi, sia che impedisca loro di comprendere il significato di quanto stanno leggendo, la soluzione è sempre una sola: ascoltare qualcuno che legga il testo al posto loro.
Si inizia sempre con i genitori in scuola primaria, che leggono e spiegano capitoli di libri o schede; si continua con i medesimi genitori in scuola secondaria di primo grado; e, se non si trovano le strategie giuste, si rischia di arrivare con i genitori anche in scuola superiore, anche se a questa età i ragazzi non ne sono più tanto contenti e finiscono per voler leggere da soli con tutte le conseguenze che conosciamo.
La lettura tramite sintesi vocale è lo strumento compensativo per eccellenza dei ragazzi dislessici.
Allora ecco venire in supporto la sintesi vocale, strumento tecnologico di cui ho ampiamente parlato in diversi miei articoli, tra i quali vi rimando a questo, che fondamentalmente consente al computer di riprodurre con una voce più o meno simile a quella umana — dipende dalle voci installate: ne ho parlato qui — qualunque testo scritto. Ebbene, i libri digitali, in quanto testi scritti, possono essere letti tramite un software che faccia uso della sintesi vocale, così che i nostri ragazzi possano ascoltarli anziché affaticarsi (per di più con scarsi risultati) a leggerli essi stessi.
Non solo: avere il testo di fronte a sé sul computer mentre se ne ascolta la lettura — meglio ancora se in cuffia, così da non disturbare e non essere disturbati dai rumori circostanti — consente in contemporanea di sottolineare o evidenziare, scrivere appunti e quant’altro necessario, oltre naturalmente a riascoltare più volte quanto viene letto.
Se ne può acquisire il contenuto per realizzare materiali diversi
Gli studenti con disturbi dell’apprendimento non utilizzano soltanto i libri digitali come strumenti compensativi: di solito si servono anche di riassunti, schemi, mappe mentali o concettuali. Il libro digitale consente di effettuare una semplice operazione di copia e incolla quando occorre riportare parole o concetti chiave, citare interi paragrafi o scrivere correttamente termini non italiani su altri materiali, come un documento di videoscrittura, una presentazione, una mappa.
Inoltre è anche possibile copiare le foto e le immagini contenute nel libro, operazione alquanto utile quando si preparano ricerche o presentazioni o mappe che, in questo modo, risultano visivamente più utili.
… Ma ci vuole il software giusto
Le possibilità offerte da un libro digitale sono molto più numerose di quelle che ho presentato qui. Tra le più interessanti cito ancora quella di aggiungere dei collegamenti ad altre pagine dello stesso libro ma anche a file esterni: in questo modo, ad esempio, mentre si studia un certo capitolo di geografia basta fare clic sui collegamenti creati in precedenza per aprire immediatamente l’immagine di una cartina, una scheda inviata dall’insegnante, la mappa mentale realizzata per quel capitolo, una pagina web che tratta l’argomento, un video… tutto quello insomma che l’uso di un computer può consentire.
Ma ci vuole il software giusto: non tutti i programmi per leggere i PDF consentono di farci tutto quello di cui vi ho parlato. Nella prossima puntata vi presenterò quello che secondo me — e secondo l’Associazione Italiana Dislessia, che lo propone ai suoi soci — è il migliore in assoluto per la gestione completa dei libri digitali.
Chi ne ha diritto e come reperirli
I libri digitali, in quanto strumento compensativo previsto dalla normativa sui DSA, sono fruibili gratuitamente da tutti gli studenti che abbiano riportato una diagnosi di disturbi dell’apprendimento e che — criterio fondamentale — siano in possesso dei corrispondenti tradizionali libri di testo.
Il modo in assoluto più semplice e rapido per ottenerli è rivolgersi all’Associazione Italiana Dislessia. Occorre prima di tutto diventare soci dell’AID iscrivendosi online sul sito: l’iscrizione (annuale) dà diritto a ricevere la mailing list dell’associazione, partecipare agli eventi e agli incontri che organizza, scaricare i libri digitali e accedere a una serie di sconti su strumenti tecnologici e altre risorse distribuite dalle aziende in convenzione.
Gli studenti con certificazione di DSA hanno diritto a scaricare gratuitamente i libri digitali, a patto di possederne i corrispondenti cartacei.
Una volta effettuata l’iscrizione — a nome di uno dei genitori, poi occorre inserire i dati del figlio DSA e, per maggiore correttezza, caricare la certificazione come indicato nelle istruzioni — si può andare sul sito Libro AID e cercare i vari libri di cui si ha bisogno. Per ciascun libro è necessario inserire il codice ISBN (quello riportato solitamente nel retro di copertina, sotto il codice a barre), poi inserirlo nel carrello virtuale; una volta inseriti tutti i libri, sarà sufficiente completare l’ordine (che è assolutamente gratuito) e subito si aprirà una pagina con l’elenco dei libri ordinati. Cliccando su ciascun link si potrà scaricare il libro corrispondente.
Nei rari casi in cui qualche libro non sia immediatamente disponibile, l’associazione provvederà a spedirlo all’indirizzo di casa su un CD-ROM in un successivo momento.
Nonostante trovare e scaricare i libri digitali sia un’operazione oltremodo semplice, io sono a vostra completa disposizione per fornirvi una consulenza sull’argomento, oltre che per aiutarvi nelle procedure necessarie.
Prossimamente parleremo del software migliore per lavorare con i libri digitali: dunque, continuate a seguirmi!
Ancora nessun commento