PUBBLICO oggi questa poesia che, invece, nel libro si trova prima di quella di domenica scorsa. Ma oggi è la festa della mamma, per cui è giusto metterla qui. La dedico, ovviamente, a tutte le mamme. In primis alla mia, che non ha perso un figlio come quella della poesia, ma ha perso comunque, da poco, il suo uomo, la sua metà, con cui ha condiviso cinquant’anni della propria vita. E, proprio come la donna della poesia, la sua tristezza non ha fine.
QUELLA donna vestita di nero
che attraversa rapida la strada
colpisce la mia fantasia.
Mi hanno poi raccontato
che il figlio
un ragazzo di appena vent’anni
è morto in un incidente, in moto.
Il suo volto non ha emozioni
il suo sguardo è lontano nel tempo
vede sempre il suo bambino
tornare da scuola
e la tenerezza dell’incontro
stampa sul suo viso
un sorriso dolce di affetto profondo
che nessuno riuscirà più a cancellare.
Il suo bambino sarà sempre con lei
attaccato ai suoi seni
per respirare la sua vita.
Ora cerca negli sguardi di tutti
quello bianco ed impaurito
che l’ha chiamata alla fine del giorno
e l’ha abbracciata con disperazione
quando il sole è tramontato.
La sua tristezza non ha fine
ma ricorda per un attimo
la bellezza di quel breve amore
ed allora sul suo volto
spunta un breve tenero sorriso.
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