Una comunità di pratica per definire le linee guida della rete dei doposcuola della Valle d’Aosta. Cinque incontri per conoscersi e produrre un documento finale condiviso.

 

 

Una comunità di pratica per definire le linee guida della rete dei doposcuola della Valle d’Aosta. Cinque incontri per conoscersi e produrre un documento finale condiviso.

TALVOLTA le occasioni interessanti si scoprono quasi per caso, come è successo a me quando, lo scorso novembre, un amico e collaboratore mi ha segnalato l’attivazione del primo Tavolo permanente sul Doposcuola in Valle d’Aosta, il cui primo incontro sarebbe stato proprio in quel mese. Assunte le informazioni del caso, ho ritenuto che fosse interessante parteciparvi, e così mi ci sono iscritto.

Si tratta di una iniziativa promossa dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, in collaborazione con il Dipartimento Politiche sociali e il Dipartimento Sovrintendenza agli Studi della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Coordinamento solidarietà Valle d’Aosta ONLUS, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per le informazioni di dettagli rimando a questa pagina del sito di Fondazione comunitaria.

Il Tavolo è rivolto innanzitutto alle organizzazioni che in Valle gestiscono servizi di doposcuola, poi a soggetti che a vario titolo sono interessati o possiedono competenze sul campo: educatori, insegnanti, operatori. Lo scopo è la produzione di un documento — un “manifesto” o, comunque, delle linee guida —, condiviso da tutti gli attori coinvolti, che in futuro possa fornire le basi per offrire (cito dal sito di Fondazione comunitaria) «un doposcuola di qualità, accogliente, capace di collaborare con gli altri doposcuola e con tutti gli attori della comunità educante».

Ciò che ha condotto la Fondazione comunitaria a proporre, e la Regione ad accogliere, questa iniziativa è la considerazione che sul territorio valdostano esistono tantissime realtà di doposcuola: alcune sono legate a filo doppio a determinate istituzioni scolastiche, altre sono fortemente radicate sul territorio nel quale si collocano, altre ancora sono caratterizzate da particolari proposte o modalità di lavoro. Tutte, comunque, offrono ai ragazzi e alle loro famiglie un servizio di fondamentale importanza, non solo in quanto supporto allo studio e allo svolgimento dei compiti scolastici, ma anche dal punto di vista della socializzazione, dello svago, del rafforzamento delle competenze. Senza contare il fatto che, spesso, i doposcuola rappresentano l’unico spazio dove bambini e ragazzi possano trascorrere una parte del pomeriggio, quando i genitori lavorano e non vi sono altre persone che se ne possano prendere cura.

In Valle d’Aosta esistono molti doposcuola di qualità e fortemente legati al territorio. Ma ci si conosce poco e si viaggia spesso ognuno per conto suo.

Il problema, tuttavia, è che manca, ad oggi, un reale collegamento tra i doposcuola valdostani. Un po’ perché la stessa conformazione del nostro territorio non facilita la creazione di “reti” tra iniziative locali; un po’ perché è sempre molto diffusa l’abitudine a “coltivare il proprio orticello”, senza confrontarsi con chi offre un servizio analogo. La conseguenza è duplice: da una parte, si finisce per non conoscersi; dall’altra, ciascun servizio viaggia un po’ per conto suo, senza una linea comune.

Il Tavolo nasce quindi per offrire una soluzione a entrambi i problemi: dà la possibilità di conoscersi, di confrontarsi e di capire come ciascun servizio lavora; e getta le basi per creare — è proprio questo l’obiettivo principale — linee guida comuni e condivise, nell’ottica di tendere sempre più all’eccellenza e, soprattutto, di “parlare con una sola voce” alle famiglie e alla comunità.

Il programma si snoda in cinque incontri, tre dei quali abbiamo già svolto: il primo a novembre alla Cittadella dei Giovani, il secondo e il terzo online sulla piattaforma Zoom. Ne sono previsti ancora due, a febbraio e a marzo, in presenza (si spera!), per concludere i lavori.

Partecipo al Tavolo per offrire la mia competenza e la mia esperienza alla realizzazione del documento finale.

Che cosa ci faccio io a questo Tavolo? Innanzitutto porto la mia esperienza di doposcuola specifico per ragazzi con disturbi dell’apprendimento, peraltro l’unico che offra ai ragazzi una formazione capillare all’uso degli strumenti compensativi informatici. In secondo luogo cerco di offrire la mia competenza in campo educativo — ma anche tecnologico — per contribuire alla realizzazione del documento finale. Infine, cosa per me sempre molto importante, conosco e mi faccio conoscere, e getto le basi per potenziali future collaborazioni.

Quando il Tavolo avrà terminato i lavori, vi terrò informati circa quanto verrà prodotto. Continuate a seguirmi!


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