La Stampa di oggi, domenica 16 marzo, pagina 21, titolo a tutta pagina: «Sesso, hashish e aborto. Ricerca choc sui nuovi scout». Ci risiamo, mi dico, ecco un altro di quegli articoli fatti apposta per gettare fango su noi scout; penso al solito articolista d’attacco che cerca il “pezzo forte” dicendo male, ancora una volta, dello scautismo. Poi leggo a fondo l’articolo e, alla fine, tiro un sospiro di sollievo. Però, almeno questo lo devo dire, il titolo è gratuitamente cattivo e fuorviante e veramente farebbe credere male a quelli (tanti) che sfogliano il giornale e leggono appunto solo i titoli.
In realtà, l’articolo riporta i risultati di un sondaggio commissionato proprio dalla FIS, la nostra federazione dello scautismo italiano, tra i giovani scout dai 16 ai 21 anni (dunque, quelli che frequentano i nostri Noviziati e Clan), oltretutto di entrambe le associazioni federate, AGESCI e CNGEI. Non sto a dire qui dell’articolo, lascio che chi è interessato lo vada a leggere e tragga le proprie conclusioni. Quello che lamento è che un giornale serio, come il quotidiano La Stampa dovrebbe essere, fa veramente male ad “appiccicare” titoli di questo tipo ad articoli che, se letti correttamente, sono abbastanza neutri e comunque non darebbero spazio a giudizi di sorta. Che invece poi, ovviamente, il nostro articolista si è ben premurato di rilasciare, facendo così credere a tanti che nello scautismo si tollerano (se addirittura non si insegnano…) comportamenti e princìpi che invece proprio il metodo scout vorrebbe educare ad allontanare dalle menti dei propri giovani aderenti.
In conclusione e per tranquillizzare quanti ci affidano con molte aspettative i propri figli: non è che tra scout facciamo sesso, fumiamo hashish e incitiamo le ragazze ad abortire; semplicemente, se un neppure troppo piccolo numero dei giovani che frequentano i nostri gruppi si sente di tollerare chi mette in atto questi comportamenti, significa soltanto, ancora una volta, che due ore di scautismo alla settimana non bastano certo a modificare radicalmente il pensiero ditutti i ragazzi, pensiero che nella vita di tutti i giorni ben altri contesti ed altre frequentazioni contribuiscono a radicare.
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