... quelle più lente a passare, erano dopo pranzo. Il Genitore l e la Genitrice 2 (o il contrario, come preferite) facevano il leggendario "riposino" e noi bocia ci annoiavamo a morte. Giocare non si poteva: era consentito solo chiacchierare sottovoce oppure leggere, ma nemmeno le avventure di Tex Willer o di Zagor riuscivano a vincere la noia mortale di quei pomeriggi post-prandiali. Poi, tra le quattro e mezza e le cinque (del pomeriggio, ça va sans dire...), mio padre sollevava la palpebra destra e diceva:
"Com'è il mare?"
"Una tavola!", rispondeva l'incaricato dell'esplorazione visiva. Il quale incaricato avrebbe dato la medesima risposta anche con un mare forza lO, perché la sola prospettiva di passare ancora ore e ore tra le mura della pensione-vista-mare, in quel di Viserba, ci atterriva e ci spingeva a creare quelle che oggi definiremmo "fake news sulle condizioni del mare".
E già... il mare, anzi il Mare, con la maiuscola. E' lui, in realtà, il protagonista indiscusso di questo mio breve ricordo.
Il primo Mare di cui io abbia memoria è proprio quello di Viserba, Igea Marina e Caorle... Successivamente mi sono evoluto, marinamente parlando, e sono passato dall'Adriatico al Tirreno. In cima a tutte le località visitate (non moltissime, per la verità) Ischia e l'Elba, e chi c'è stato sa di cosa parlo.
Il Mare è un po' come la Montagna. Pieno di sorprese, a cominciare dalla rapidità con cui il meteo può cambiare improvvisamente, fino alla varietà di scorci e prospettive e alla scoperta che più mi affascinò: il fondo del Mare non è piatto!
In realtà, a parte alcune steppe sabbiose sottocosta, e non dappertutto, il fondo è un susseguirsi di Colline e Montagne, di valli e di cime, con le alghe al posto dell'erba olina, quella che piace tanto agli stambecchi, scivolosissima e perciò pericolosa per noi bipedi.
Ecco, una differenza c'è: sul fondo del Mare non puoi scivolare ma in compenso puoi rimanere senza aria. Quindi devi stare attento.
Peraltro in Montagna di aria ce n'è quanta ne vuoi, ma puoi scivolare. Quindi devi stare attento.
Insomma, ovunque tu sia devi stare attento.
Le prime Montagne, invece, di cui io abbia memoria sono quelle intorno a Etroubles: lì mossi i miei primi passi sugli sci, nel l965 (avevo sette anni) e ancora oggi tutta la Valle del Gran San Bernardo è rimasta la mia preferita in termini di escursioni, biciclettate e sciate... Tutto facilitato dal fatto che in Montagna ci vivo, mentre al Mare ero solo di passaggio.
Le Montagne intorno a Etroubles hanno forme particolari e spesso uniche, il bosco vi si fa foresta fitta e tutto è denso di Storia e di storie: storie di spalloni (contrabbandieri di sigarette... siano benedetti!) e bracconieri, di pescatori e cacciatori... Ma queste sono, appunto, altre storie.
Ne parleremo la prossima volta.
Bon dimanche, les amis!
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