QUALCHE tempo fa, in questo articolo, ho affrontato l’argomento Windows 11, riflettendo sull’opportunità di aggiornare il proprio computer con Windows 10 e giungendo alla conclusione che, se tutto funziona a dovere e sopratutto se usiamo il computer per lavoro o studio, sia meglio continuare a usare il vecchio sistema operativo, sicuramente più stabile e testato.
Poiché però sono molti coloro i quali — possessori di un computer recente, che soddisfa i requisiti richiesti dal nuovo OS di Microsoft — hanno proceduto con l’aggiornamento, e poiché le macchine nuove escono ovviamente con Windows 11 di serie, ho deciso che fosse il momento di passare anche io al nuovo e, quindi, aggiornare a Windows 11.
Qui però vi devo una spiegazione, perché altrimenti mi fraintendete! Come ben sa chi tra voi lettori mi segue da più tempo, io personalmente non uso Windows: su tutti i miei computer — il server e il fisso di casa, il portatile operativo, i due portatili per le prove, il fisso dello studio — c’è solo e soltanto Linux, di cui sono un utilizzatore appassionato ed entusiasta da più di vent’anni.
Tuttavia, nonostante noi “linuxiani” vorremmo che il Pinguino dominasse il mondo (informatico, ovviamente!), è un dato di fatto che la stragrande maggioranza delle persone usa Windows — che, peraltro, viene installato di serie su ogni nuovo computer in commercio —, per cui come consulente in tecnologie informatiche non posso non conoscere (e difatti conosco molto bene) Windows.
C’è dell’altro: voi ben sapete che ho sempre onestamente dichiarato che, almeno al momento, i migliori software compensativi che comunemente usano bambini e ragazzi con disturbi dell’apprendimento sono quelli realizzati per Windows.
Per questi motivi, uno dei computer del mio studio “gira” con Windows 10, così che i ragazzi che ne abbiano bisogno possano usarlo ritrovandosi nell’ambiente di lavoro ben noto perché già usato a casa e a scuola. In più, per provare i diversi programmi e scriverne le recensioni qui sul sito, oltre che per mostrarli e insegnarne il funzionamento nei corsi di formazione, sui miei computer Linux ho installato delle macchine virtuali che funzionano appunto con Windows.
In particolare, sul computer di casa — il “mostro” superpotente che mi serve praticamente per tutto — uso frequentemente una VM creata con VirtualBox configurata con Windows 10, sulla quale ho installato e provato moltissimi programmi nel corso del tempo, dei quali trovate recensioni qui sul sito e video tutorial sul mio canale YouTube.
Eccoci al dunque: adesso, sul medesimo computer ho creato una nuova macchina virtuale e ci ho installato Windows 11 da zero, proprio come se avessi acquistato un nuovo computer e, dopo averlo tolto dalla scatola, lo avessi acceso trovandoci il nuovo sistema operativo.
L’installazione e la prima configurazione sono andate decisamente lisce: alla macchina virtuale ho assegnato due processori, 8 GB di RAM — se fosse un computer vero sarebbe meglio ne avesse 16, ma per le mie prove 8 sono più che sufficienti — e un hard disk da 80 GB, per cui il sistema si è trovato a proprio agio. Ho scelto la versione Pro di Windows 11, ma solo perché mi interessa sfruttare condivisioni di rete e funzionalità avanzate; sui nuovi computer alla portata di tutti si trova la versione Home, che funziona altrettanto bene ed è adeguata alle necessità degli utenti comuni.
Al termine dell’installazione e dopo il necessario riavvio del computer, mi si è presentato il desktop standard di Windows 11, con la nuova grafica, i nuovi colori e il nuovo sfondo (che, detto per inciso, a me piace tanto!).
Dopo aver configurato le varie opzioni come più piace a me — innanzitutto passando dal tema chiaro a quello scuro e cambiando lo sfondo con le mie foto “stagionali” — e dopo aver immediatamente scaricato Mozilla Firefox — nonostante la ritrosia di Windows, che ci ha tenuto a dirmi che «non è necessario utilizzare un altro browser, dato che Edge è il migliore»… —, che ho subito sincronizzato con il mio account in modo da ritrovarmi tutti i preferiti e le mie impostazioni, ho poco alla volta scaricato e installato tutti i software che solitamente uso nel lavoro con i ragazzi con DSA, e cioè:
- LibreOffice come suite di produttività,
- FacilitOffice per la videoscrittura semplificata,
- LeggiXme per la lettura con sintesi vocale,
- Mindomo per le mappe mentali,
- CmapTools per le mappe concettuali,
- PDF-XChange Editor per la gestione dei documenti in PDF,
- TutoreDattilo per esercitarsi alla scrittura al computer,
- GeoGebra per la matematica.
In più, ho installato qualche altro programma e utilità, come GIMP per la grafica, Audacity per l’editing audio e CCleaner per la pulizia del computer; e anche il browser Google Chrome, che viene usato da praticamente tutti, specie in ambiente scolastico.
La prima impressione è sicuramente positiva: nessun problema nell’installazione dei vari software — trattandosi di un sistema nuovo ho preferito scaricare dai rispettivi siti tutte le versioni più aggiornate di ciascun programma —, e nessun problema nella loro esecuzione. Ogni programma si è correttamente avviato, compresi i “particolari” FacilitOffice e LeggiXme i quali, non avendo ricevuto aggiornamenti da un po’ di tempo, avrebbero benissimo potuto dare qualche problema.
Quindi, la conclusione provvisoria è che su Windows 11 tutto funziona come dovrebbe, in particolare i “nostri” programmi per i ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Adesso ho l’intenzione di realizzare un piccolo video — che come sempre pubblicherò sul mio canale Youtube — in cui mostrarvi “dal vivo” il mio computer virtuale con l’ultimo sistema operativo di Microsoft e i programmi che vi ho installato.
Ci vediamo presto!
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