Cari lettori,
è giusto che vi dia una veloce spiegazione. La poesia di questa settimana, così come quella di domenica scorsa (Neve), è decisamente fuori tempo: anche se piove praticamente ogni giorno, siamo comunque in estate… Potreste giustamente obiettare che avrei dovuto pubblicare queste poesie in inverno. Ci ho pensato, a dire la verità. Poi, però, ho deciso di mantenere l’ordine del libro nel quale, come vi ho spiegato, sono raccolte.
Pertanto, ecco che Natale ritorna… ad agosto!
Ritorna il Natale ancora una volta
ed io cammino per le strade
che rilucono di suoni e di colori ormai dimenticati
vedo il sorriso tra la gente che si incontra
ascolto le storie lontane di infinita tristezza
quando Babbo Natale era un povero vecchio
che regalava sorrisi e non computer.
Un lampo mi accende la memoria
di quando correvo per le strade
coperte di neve e di allegria
con i ragazzi di un tempo spensierato
che si rincorrevano per sentirsi leggeri.
Vedo i ricordi sfuggire veloci
per impedirmi di rendermi conto che non esistono
riscopro la felicità di un albero di Natale
contento di rilucere di gioia e di mandarini
di cioccolatini e di candeline che si consumavano
e si accendevano soltanto il giorno di Natale.
Ascolto i canti portati dal vento e dalle nuvole
accendo ancora la malinconia delle mie notti
rivedo mio padre e mia madre sorridere di giovinezza
ed ascoltare la voce di Gesù Bambino
calda di speranza e di amicizia.
Ciao, Gesù Bambino
ti voglio parlare della felicità lontana
perché tu soltanto puoi capire la mia voce
e riempirmi l’anima di nostalgia e di bontà.
I miei ricordi sono soltanto degli episodi
nella corsa della mia vita
ma l’albero di Natale e la tua voce
sono un appiglio per non lasciarmi andare.
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