Entro la fine di novembre i PDP per il nuovo anno scolastico dovranno essere pronti. È quindi l’occasione per i genitori di incontrare gli insegnanti e mettere sul tavolo necessità e proposte.

 

 

LE indicazioni ministeriali relative agli studenti con disturbi dell’apprendimento suggeriscono che le scuole predispongano il PDP «in tempi che non superino il primo trimestre scolastico»1.

È dunque diventata prassi comune che il PDP per ciascun nuovo anno scolastico venga discusso e preparato dai Consigli di classe, e poi proposto ai genitori per la firma, entro la fine del mese di novembre. Fatto salvo, naturalmente, il caso in cui un ragazzo venga certificato per DSA in corso di anno scolastico, e allora va da sé che il suo PDP verrà redatto non appena possibile, dopo che la famiglia avrà consegnato alla scuola la documentazione clinica.

Se i tempi di preparazione e approvazione del PDP sono noti a tutti — insegnanti e famiglie prima di tutto —, non è così scontato che siano altrettanto note le modalità con cui il documento debba essere predisposto. In particolare, vorrei proporvi questo passaggio (medesima pagina delle Linee guida), che io ritengo importantissimo:

Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.

Non sempre questo «raccordo con la famiglia» viene messo in pratica dalla scuola. Mentre, infatti, ci sono molti esempi virtuosi di istituzioni scolastiche dove è assolutamente normale organizzare un colloquio con i genitori prima di predisporre il nuovo PDP — colloquio al quale dovrebbe essere consentita la partecipazione dei professionisti che in qualche modo seguono lo studente: psicologo, logopedista, tutor dell’apprendimento… —, esiste purtroppo un numero ancora troppo grande di istituti dove questi colloqui sono utopia.

In questi ultimi casi è prassi — sbagliata! — degli insegnanti prima scrivere il PDP, discutendolo unicamente all’interno del Consiglio di classe, e soltanto dopo inviarlo alla famiglia per la firma; talvolta, anzi, i genitori vengono chiamati dalla segreteria a scuola «per firmare il PDP». Va da sé che in questo modo diventa alquanto difficile proporre osservazioni, se non a scapito del tempo che trascorre tra la visione del documento, le osservazioni dei genitori, l’eventuale modifica di quanto già scritto, la successiva nuova visione per l’approvazione.

Pertanto — e questo è quanto intendono le Linee guida ministeriali, nonché quanto da sempre suggerito dagli esperti del settore, e che con questo articolo voglio ricordare a genitori e insegnanti — la modalità decisamente più corretta di procedere nella predisposizione del PDP si concretizza in tre passaggi:

  1. Il Consiglio di classe organizza un colloquio con i genitori dello studente certificato prima di iniziare a lavorare sul PDP, oppure subito dopo averne predisposto una bozza; a questo incontro potrebbero non essere presenti tutti gli insegnanti, essendo sufficiente il coordinatore di classe e magari i docenti delle materie dove sussistono maggiori difficoltà (ad esempio, l’insegnante di matematica per un ragazzo discalculico); oltre ai genitori, è opportuno che partecipi lo studente stesso, almeno nella scuola secondaria di secondo grado e, assolutamente, se è maggiorenne; inoltre, è consigliabile la presenza di chi si occupa del ragazzo all’esterno della scuola: psicologo, logopedista, tutor DSA, assistenti allo studio e via di seguito.
  2. Successivamente, gli insegnanti predispongono il PDP sulla base delle proprie osservazioni e indicazioni, nonché di quanto emerso dal confronto con i genitori e i professionisti esterni.
  3. Infine, il documento viene messo a disposizione della famiglia, che potrà portarlo a casa e rileggerlo nella sua interezza. Se lo condivide e non ci sono ulteriori correzioni da apportare, i genitori (e lo studente se maggiorenne) procedono con la firma. In questo modo, il PDP diventa definitivo e può essere applicato.

Le riunioni e i colloqui avvengono di solito nel mese di ottobre – inizio novembre, per consentire tempi adeguati e non dover “correre” per restare entro la scadenza. Infatti, io ho già partecipato ad alcuni incontri e altri sono in calendario nelle prossime settimane.

Se la scuola frequentata dai vostri figli non si è ancora fatta sentire, vi consiglio di pensarci voi. Inviate una mail al coordinatore di classe e chiedete se un colloquio in vista del PDP sia stato programmato; in caso contrario, proponete voi stessi di organizzarlo quanto prima.

Ricordate che il colloquio è ancora più importante se i ragazzi hanno appena iniziato il primo anno di un nuovo ciclo scolastico, dal momento che vi troverete a che fare con insegnanti completamente nuovi. Ed è decisamente importantissimo se la certificazione è nuova o è stata aggiornata recentemente, magari proprio in estate.

Naturalmente, io sono sempre a vostra disposizione per ogni consulenza in merito al PDP, nonché per partecipare ai colloqui (anche online) con gli insegnanti, allo scopo di predisporre un documento davvero adeguato alle difficoltà e alle esigenze di ciascun ragazzo.

  1. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Dipartimento per l’Istruzione, Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione (2011), Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, p. 8. Disponibile direttamente qui: /contents/risorsedsa/normativa/lineeguida_2011.pdf ↩︎

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