Per chi sono i limiti di velocità?

Asti-Chieti, giovedì 20 settembre, 650 chilometri, dalle 6 alle 12.15, soste comprese.
L’Aquila-Asti, lunedì 24 settembre, 700 chilometri, dalle 8 alle 17, soste e coda per incidente comprese.
In entrambe le occasioni, sono alla guida della mia Mangolf II. Piantato a 130 km/h precisi (anzi, 125 circa, visto che il tachimetro indica sempre un po’ di più), grazie al regolatore di velocità; molte volte anche meno, mai di più.
Anche perché su tutto il percorso ci sono Safety Tutor e Autovelox in abbondanza, ovunque.
Limite di velocità di 130 km/h, appunto. Che scende spesso a 110, ma anche a 90, 80 e pure 60, perché sulla A14 fervono i lavori per realizzare la terza corsia, e ci sono mille cantieri aperti, e ci sono questi limiti improbabili, impossibili, su un’autostrada quasi tutta dritta.
Ma tant’è.
Piantato a 130 km/h, vengo sorpassato sempre e comunque. Da chiunque. Auto, moto, furgoni. E se io viaggio a 130, per sorpassarmi questi chiunque devono viaggiare almeno a 150, ma molti superano abbondantemente i 160, qualcuno vola in un attimo la sequenza specchietto-fianco-parabrezza, almeno ai 180, forse di più.
E quando ci sono i cantieri famigerati dell’A14, mi sento quasi un cretino, perché se un cartello indica il limite dei 90, io scendo ai 90, e se indica 60, scendo fin quasi ai 60-70, toh. Mi sento quasi un cretino perché sono l’unico. Gli altri, tutti gli altri, fanno i fari, superano, viaggiano. Ai 100, 120, forse di più.
Per chi sono i limiti di velocità?
Per chi li rispetta.
Pochi.
Forse solo io.
Ma i Safety Tutor e gli Autovelox, a che cosa servono? Funzionano? E se funzionano, a tutti questi arriveranno veramente le contravvenzioni? A tutti questi verranno tolti i punti dalla patente?
Non è bello sentirsi un cretino viaggiando a 60 km/h in autostrada perché un segnale dice che il limite è di 60 km/h. Ma almeno sono quasi sicuro di non incappare in contravvenzioni.
Però sui muri dei tribunali c’è sempre scritto «La legge è uguale per tutti».
È proprio così?