Ricorderete questa vicenda relativa alla “legge fantasma”. Oggi voglio annunciarvi che il ricorso è stato accolto, dunque la mia cliente avrà l’indennità di frequenza, richiesta un anno fa (la visita medica per l’accertamento è stata il 31 gennaio 2017), quindi con gli arretrati per un intero anno. Ovviamente, avendo predisposto io il ricorso, non posso che essere soddisfatto di questo esito.
Vanno però fatte due riflessioni.
La prima: sulla nullità del procedimento non è stato scritto nulla. Cioè, di tutto quanto io ho rilevato nel ricorso rispetto alla “legge fantasma” sulla base della quale la commissione medica aveva disposto l’accertamento specialistico presso altro neuropsichiatra dell’USL, legge che è stata abrogata ben ventidue anni fa, la lettera che comunica l’accoglimento del ricorso non fa alcuna menzione. Quindi, la commissione medica di seconda istanza, che ha accolto il ricorso, non ha neppure ritenuto opportuno rispondere a questa eccezione giuridica che io ritengo invece fondamentale in quanto causa di nullità dell’intero procedimento.
La seconda, ancora più devastante: il ricorso ha reso diversa la mia cliente. Cioè, della ragazzina in questione, con diagnosi di DSA misto e grave, la prima commissione medica – che ha respinto la domanda per l’indennità di frequenza – ha stabilito che «non presenta[va] difficoltà persistenti a svolgere i compiti propri della sua età»; dopo il ricorso, la seconda commissione medica – che invece ha concesso l’indennità – ha scritto che «presenta difficoltà persistenti a svolgere i compiti propri della sua età». Perbacco, il mio ricorso ha cambiato una ragazzina! Prima riusciva a svolgere i suoi compiti, dopo non ci riesce più. Sono un mago, e non lo sapevo…
Andiamo, gente, la musica è sempre la stessa: se un minore con DSA non riesce a fare in autonomia quello che fanno tutti i suoi coetanei (leggere, scrivere, risolvere problemi aritmetici), non ci riesce mai, e non perché i suoi genitori hanno deciso di proporre ricorso! Se ci riesce – come avevano stabilito dei medici –, ci riesce sempre!
La musica è sempre la stessa e la morale è sempre quella: non fermiamoci mai davanti al diniego dell’indennità di frequenza, che ormai è prassi comune! Andiamo avanti: presentiamo ricorsi, andiamo in tribunale se serve, rivendichiamo con forza i nostri diritti, quando ci sono e quando riguardano bambini e ragazzi che la legge tutela, ma che commissioni più burocratiche che mediche si assumono la libertà di prendere in giro.
Alla prossima…
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