Condividi: 2 La gestione e l’elaborazione dei documenti in formato PDF è un’altra delle attività fondamentali che un soggetto con disturbi dell’apprendimento – in particolare dislessia e disgrafia – si trova a svolgere. Libri e testi in formato digitale – tipicamente quelli di scuola, ma anche per la vita di tutti i giorni – possono essere letti […]
La gestione e l’elaborazione dei documenti in formato PDF è un’altra delle attività fondamentali che un soggetto con disturbi dell’apprendimento – in particolare dislessia e disgrafia – si trova a svolgere. Libri e testi in formato digitale – tipicamente quelli di scuola, ma anche per la vita di tutti i giorni – possono essere letti dal computer tramite la sintesi vocale, consentono l’interazione ascolto-lettura, possono essere sottolineati, evidenziati, commentati, si possono esportare e da essi è possibile copiare testo e immagini da usare in altre applicazioni.
Per visualizzare i file PDF da tempi immemori su praticamente tutti i computer Windows viene installato Adobe Reader, se non altro perché è gratuito e perché, indubbiamente, costituisce una “colonna portante” nel mondo PDF (ricordo che lo stesso standard PDF è stato creato da Adobe). Ultimamente, a dire il vero, un software per leggere i PDF è diventato quasi inutile, dal momento che tutti i maggiori browser integrano strumenti per questo scopo. Ma non è questo che serve a noi. I ragazzi con DSA non hanno bisogno soltanto di un programma per visualizzare testi digitali, bensì, come dicevo prima, di un software che ne consenta una completa gestione, proprio come se si trattasse di libri cartacei.
Dunque, in questa rassegna vi presenterò alcuni programmi per gestire i file in formato PDF, centrando il focus sulle possibilità sopra evidenziate.
Adobe Acrobat Reader DC
La più recente versione del lettore standard di Adobe, chiamata DC, offre un’interfaccia a mio avviso molto confusionaria, in particolare perché mostra tutta una serie di strumenti, compresi quelli che per essere attivati prevedono il pagamento di somme di denaro – ad esempio, l’esportazione del PDF in un altro formato, la creazione di nuovi file, l’ottimizzazione del PDF –, cosa che rende difficile capire, almeno all’inizio, quali siano quelli utilizzabili liberamente nel programma.
La schermata principale si presenta con tre colonne: quella centrale visualizza il documento aperto, la barra laterale sinistra le miniature di pagina, quella destra i comandi per accedere alle varie funzioni; in alto è presente la barra di navigazione.
La funzione che ci interessa è chiamata Commento e richiama un’ulteriore barra degli strumenti dalla quale è possibile selezionare le diverse attività possibili sul documento: nota a comparsa, evidenziatore, testo sottolineato, testo barrato, testo libero, casella di testo, disegno a mano libera, timbri, linea, freccia e forme geometriche. Ci sono quindi tutte le attività a noi più utili, anche se non sempre si ottengono i risultati voluti: ad esempio, l’evidenziatore restituisce un effetto piuttosto brutto a vedersi, dal momento che inspiegabilmente il tratto evidenziato è discontinuo, come se con un vero evidenziatore fossero state passate le singole parole (o pezzi di frase) anziché l’intero blocco di testo.
Esiste anche l’utilissima funzione che permette di collegare un file al documento: in questo modo è possibile ad esempio creare un riassunto del capitolo con Writer oppure una mappa concettuale con CMap Tools e poi “collegarli” al file PDF; un’icona rappresenterà il file allegato e semplicemente cliccandola quest’ultimo si aprirà senza doverlo cercare tra le cartelle.
La selezione delle immagini è piuttosto semplice, in quanto basta tracciare con il mouse un rettangolo intorno a quella da copiare; tuttavia, se l’immagine è troppo vicina a blocchi di testo – cosa che in un libro digitale accade normalmente –, lo strumento non funziona più e si converte in quello per selezionare il testo, visto che è unico per entrambi i tipi di selezione.
Altri strumenti altrettanto utili come la combinazione di più documenti in uno solo o l’organizzazione delle pagine, così come la vera e propria modifica del file PDF sono prerogativa della versione Pro di Adobe Acrobat DC, che si deve acquistare a caro prezzo e ciò costituisce una limitazione importante nella scelta di questo software. Inoltre, sui miei computer – tanto la macchina virtuale sul pc di casa, tanto il desktop dello studio, entrambi equipaggiati con Windows 10 – non sono riuscito a far funzionare la lettura del testo tramite la sintesi vocale: ancorché nelle preferenze sia impostata la voce corretta, il comando Leggi a voce alta presente nel menu Vista non produce alcun effetto. Mi riservo ulteriori prove, tuttavia questa circostanza basta a spegnere completamente il mio già scarso entusiasmo per questo programma.
Infine, ricordo che gira sotto Windows; fino alla versione 9 era sviluppata anche una versione per Linux, successivamente abbandonata, per cui non è in alcun modo consigliabile installarla (e, a dirla tutta, non vedrei alcuna ragione per installarla!) sul sistema del Pinguino.
Adobe Acrobat Reader DC è un software proprietario di Adobe, sito https://get.adobe.com/it/reader/.
Foxit Reader
Questo programma si propone come un’ottima soluzione per la gestione dei PDF. È il “fratello minore” dell’applicazione PhantomPDF, vero e proprio editor e gestore disponibile a pagamento anche come app di Windows 10. Foxit Reader è invece scaricabile gratuitamente.
L’interfaccia è in linea con gli standard più moderni: la barra degli strumenti è costruita secondo la modalità “ribbon” inaugurata da Microsoft Office e poi seguita da molti altri programmi, con i pulsanti raggruppati per tipo di attività richiamabili dal menu; i documenti si aprono in diverse schede e la schermata principale prevede un pannello laterale dove è possibile visualizzare le miniature delle pagine – la visualizzazione che io prediligo – o altre informazioni.
Anche qui passiamo subito a vedere come si lavora sui documenti. Richiamando la funzione Commento il ribbon mostra i molti strumenti a disposizione: evidenziatore, testo sottolineato e barrato, note, allegati, inserimento di testo libero (Macchina da scrivere), casella di testo, callout, forme geometriche, linee e frecce, disegno a mano libera, timbri, misure di distanze, aree e perimetri. Rispetto ad Adobe Reader l’evidenziatore funziona molto meglio, restituendo un risultato pari a quello che si ottiene su carta. Anche in Foxit è presente la funzione di collegamento di un file al documento aperto. Una nota piuttosto negativa è costituita dal fatto che mentre si sta utilizzando un certo strumento – poniamo ad esempio l’evidenziatore, ma il discorso vale per tutti – per poterne modificare le proprietà – nel nostro esempio, il colore dell’evidenziatore – è necessario cliccare sul menu Formato commento del ribbon, collocato in ultima posizione e quindi molto lontano dal menu Commento, così da visualizzare appunto la scelta delle proprietà, e poi tornare agli strumenti di commento per sceglierne un altro: la procedura risulta piuttosto macchinosa e si perde parecchio tempo per compiere operazioni che dovrebbero al contrario essere molto veloci.
Non funziona correttamente lo strumento di selezione delle immagini: mentre con Adobe Reader, infatti, basta tracciare un rettangolo intorno all’immagine che si desidera copiare, questa procedura con Foxit non dà il risultato sperato, e di fatto non sono riuscito a copiare immagini dal documento.
Esiste la funzione di lettura del testo, che si raggiunge nella sezione Visualizza del ribbon. Funziona: il programma si serve della sintesi vocale presente nel sistema e della voce selezionata nell’apposita sezione delle preferenze; dalla barra degli strumenti è anche possibile regolare velocità e volume della lettura. Tuttavia anche per questa funzionalità c’è un importante rovescio della medaglia: è possibile far leggere al software soltanto una singola pagina oppure l’intero documento, mentre è preclusa la possibilità di limitare la lettura alle parti del testo selezionate dall’utente; in più, la lettura segue un ordine tutto suo: nella pagina che vedete nello screenshot, ad esempio, è partita dalla seconda colonna. Questo impedisce una corretta lettura da parte di qualunque utente, a maggior ragione di un ragazzo con DSA; e il fatto di non poter ascoltare solo specifiche parti costituisce una limitazione enorme, che sostanzialmente rende inutile la sintesi vocale incorporata.
Foxit Reader è multipiattaforma: esiste nativamente per Windows, Mac e Linux. Come spesso purtroppo capita, però, gli utenti del Pinguino sono svantaggiati: mentre, infatti, la versione per Windows è aggiornata alla 9.3.0, quella per Linux è ferma alla 2.4.4 e lo si vede chiaramente anche solo dall’interfaccia; in più, non è localizzata in italiano, per cui bisogna rassegnarsi all’inglese; infine, anche se ha tutti gli strumenti di uso più comune, non ha davvero nulla a che spartire con il “fratello” per Windows. Forse tramite Wine si potrebbe installare la versione più aggiornata; ma non ci provo neppure e mi limito a sconsigliare questo software a chi come me usa Linux quotidianamente: semplicemente, c’è di meglio!
È un software proprietario di Foxit, sito (in inglese e altre lingue, ma non in italiano) https://www.foxitsoftware.com/.
PDF-XChange Editor
Usare un programma e innamorarsene perdutamente dopo poco tempo. Questo è quanto mi è capitato dopo aver provato PDF-XChange Editor – e, prima di lui, il suo predecessore PDF-XChange Viewer –, forse il miglior software gratuito per la gestione e la manipolazione dei documenti in formato PDF.
Non appena il programma si avvia, ci si trova perfettamente a proprio agio e la «curva di apprendimento» è praticamente nulla. Tutto è al proprio posto: i pulsanti dei numerosissimi strumenti a disposizione sono perfettamente ordinati e raggruppati nella barra superiore, sia che si scelga – già, qui l’utente può scegliere – la modalità ribbon, sia che si opti per quella classica (che io preferisco); il pannello laterale di sinistra può visualizzare le miniature delle pagine o altre informazioni, quello di destra, se attivato, mostra le proprietà degli elementi di volta in volta attivi. Nella finestra centrale, i documenti si aprono in schede diverse, mentre in basso trovano posto le opzioni di visualizzazione.
Non è necessario districarsi nei menu per attivare gli strumenti per lavorare sul documento aperto: le funzioni di commento sono già visibili nella barra degli strumenti o nel ribbon, e ci sono tutti quelli necessari: Macchina da scrivere per aggiungere testo, casella di testo, richiamo, evidenziatore, testo sottolineato, testo barrato, post-it, linee e forme geometriche, timbri, disegno a mano libera, misure di distanze, aree e perimetri (come in Foxit Reader). Non manca lo strumento per allegare un file esterno al documento, ma qui in più abbiamo la possibilità di registrare un suono o allegare un file audio, molto comoda ad esempio per registrare un nostro commento vocale utile per lo studio. Alla serie di timbri di default, ovviamente in inglese, è possibile aggiungere altri set direttamente dalla pagina di download del programma, tra i quali uno di timbri in italiano, utili più per un ufficio che per lo studio. Le proprietà di ciascuno strumento sono facilmente selezionabili tenendo premuto il relativo tasto – ad esempio, il colore dell’evidenziatore –, senza essere costretti a navigare altri menu o sezioni diverse della barra; in più, comunque, all’attivazione di uno strumento compare anche una specifica barra delle proprietà dalla quale selezionare tutte le possibili opzioni, rendendo così estremamente veloce e semplice lavorare anche con più strumenti in sequenza.
La selezione delle immagini è altrettanto semplice e, soprattutto, molto accurata: il software è dotato di uno strumento apposito, chiamato Snapshot, che consente di tracciare un rettangolo intorno all’immagine e copiarla direttamente rilasciando il mouse (si ode il suono di una classica fotocamera, ad indicare l’avvenuta acquisizione dell’immagine negli appunti di sistema).
La funzione di lettura del testo tramite sintesi vocale raggiunge in PDF-XChange Editor la perfezione. Una volta scelta la voce e impostati i vari parametri nell’apposita sezione delle preferenze, basta selezionare il testo che si desidera leggere, cliccare con il tasto destro del mouse e scegliere Leggi il testo selezionato ad Alta Voce: ed ecco, partirà la lettura, appunto, del solo testo selezionato, senza dover per forza ascoltare la lettura dell’intera pagina.
Se tutto ciò ancora non bastasse, aggiungo che questo programma è un vero e proprio editor di file in formato PDF, che consente quindi di apportare ai documenti modifiche radicali: editare testo, cancellare ed inserire elementi, spostare immagini e paragrafi e così via. Tutte queste funzioni, tuttavia – così come alcune (poche) altre di quelle viste prima –, sono disponibili solo acquistando la versione Plus del programma; in verità è possibile usarle anche nella versione gratuita, con il risultato però che, una volta salvato, il documento riporterà su ogni pagina un logo «Demo». Se, da una parte, questo logo può risultare fastidioso, è anche vero che su un libro digitale utilizzato prevalentemente – se non esclusivamente – per lo studio non crea davvero nessun problema. È altrettanto vero che, considerate la qualità e l’estrema versatilità di questo programma, nonostante il mio principio di presentare unicamente software gratuito, mi sento di consigliare a chi lo scegliesse come strumento di lavoro quotidiano e intenso di considerare l’acquisto della licenza: per la sostenibile cifra di 38 euro (al momento in cui scrivo), si troverebbe tra le mani un programma davvero completo ed eccezionale sotto ogni punto di vista.
PDF-XChange Editor gira sotto Windows, ma tramite Wine l’ho installato anche su Linux, dove funziona perfettamente ed esattamente come in Windows, fatta eccezione per la funzione di lettura, non possibile per l’ovvia ragione che il sistema del Pinguino non utilizza il motore di sintesi vocale SAPI5, che con Wine è praticamente impossibile attivare. Ancorché questo problema sarebbe ovviabile con l’utilizzo di un lettore vocale esterno – come gSpeech –, io per primo sconsiglio agli utenti di Linux di installare questo software, in quanto, come vedremo tra poco, per questo sistema operativo esiste un’alternativa più che valida.
Ho lasciato per ultimo questo programma, che per qualità ultimo sicuramente non è, per il semplice motivo che rappresenta la soluzione ottimale – se non, probabilmente, l’unica così completa – per Linux, oltre che una valida alternativa per Windows a quelli prima visti.
L’interfaccia si presenta di default nel tema scuro, oggi molto di moda anche se, a mio avviso, non sempre di facile lettura; è comunque possibile scegliere altri temi, tra i quali quello di sistema, che si armonizza molto meglio con il sistema operativo in uso. Gli strumenti sono raggruppati per categoria in una disposizione a due barre decisamente molto classica, che restituisce una sensazione di familiarità immediata. Tuttavia i numerosi strumenti sono rappresentati unicamente da icone prive di didascalie, icone il cui significato – almeno per alcune – non è certo intuitivo, cosa che costringe ad un po’ di allenamento prima che il software venga usato rapidamente. Classica è anche la presenza dei due pannelli laterali: quello di sinistra dedicato alla visualizzazione delle miniature delle pagine o dei segnalibri o di altre informazioni; quello di destra alle opzioni dello strumento attivo; in centro sono visualizzati i documenti, tramite schede.
Tutti gli strumenti sono contenuti nella barra inferiore. Quelli a noi più utili ci sono tutti: figure geometriche, disegno a mano libera, nota, evidenziatore, testo sottolineato, testo barrato, frecce e linee, macchina da scrivere, timbri, misure e distanze; alcuni, però, sono raggruppati e, per utilizzarli, occorre tenere premuto un bottone e sceglierli da un elenco: ad esempio, evidenziatore, testo sottolineato e testo barrato si trovano in un unico tasto, cosa che rallenta di molto l’operatività. Ci sono anche lo strumento per allegare un file esterno e tutti quelli per modificare completamente il file PDF, dal momento che Master PDF Editor è, appunto, un editor completo, proprio come PDF-XChange Editor. Le proprietà dello strumento attivo sono selezionabili dal pannello di destra; alcune sono interessanti: ad esempio è possibile selezionare trasparenze diverse per lo sfondo e la cornice di un riquadro, cosa non possibile in nessuno dei programmi finora visti. I timbri sono tutti in italiano e ce ne sono tanti, anche se – caratteristica tipica di questo strumento – si rivelano utili più in ufficio che a scuola.
Una enorme mancanza di questo programma è costituita dall’impossibilità di selezionare un’immagine per copiarla negli appunti: alquanto stranamente, infatti, non esiste uno strumento di selezione o di “cattura”, mentre è decisamente semplice selezionare del testo. Questa mancanza è sicuramente una limitazione importante per l’uso di questo software nello studio.
Altrettanto importante, per i nostri scopi, è la totale assenza della funzione di lettura del testo tramite sintesi vocale: se, da una parte, può essere comprensibile in quanto si tratta pur sempre di un editor e non di un visualizzatore/lettore, dall’altra – e unicamente tenendo conto dell’uso che un ragazzo con DSA ne farebbe – costringe l’utilizzatore a servirsi di un programma esterno per la lettura, come il sempre ottimo LeggiXme o (su Linux) gSpeech.
La versione gratuita del programma consente l’uso di tutte le funzionalità; tuttavia alcune di esse, tra le quali tutte quelle di editing dei documenti PDF, prevedono l’inserimento della filigrana «Created in Master PDF Editor», che risulta solo in parte fastidiosa, soprattutto per l’uso scolastico di un libro digitale. Acquistare la licenza per avere a disposizione tutte le funzioni del programma costa piuttosto caro: oltre 75 euro, una cifra che non vale la pena spendere per l’uso di questo software quale supporto nello studio. Peraltro, la necessità di acquistare la licenza del programma per ottenere l’accesso a tutte le funzionalità evitando la filigrana è una novità introdotta dalla versione 5 (quella attuale), evidentemente per scopi commerciali. Le versioni precedenti, infatti, non prevedevano questa imposizione, ed è per questo motivo che io continuo ad usare l’ultimo rilascio della versione 4, il 4.3.89: non ha assolutamente alcuna differenza con il 5, neppure graficamente, e consente la totale modifica dei file PDF in tutta libertà. Purtroppo sul sito del produttore – guarda caso… – non c’è la possibilità di scaricare le versioni precedenti e girando per il web non sono riuscito a trovarle.
Sono quindi molti i motivi per cui ai ragazzi che usano computer Windows – praticamente tutti – non consiglio l’installazione di Master PDF Editor, al quale continuo a preferire PDF-XChange Editor. Al contrario, per chi usa Linux questo, come ho già detto, è senza dubbio il programma migliore per gestire e modificare i file PDF: io stesso lo uso quotidianamente sui miei computer e, dal momento che viene sviluppato nativamente per questo sistema operativo, vi si integra perfettamente e funziona al meglio delle sue potenzialità.
È un software proprietario prodotto da Code Industry, sito (solo in inglese e russo) https://code-industry.net/.
Nella prossima puntata: i programmi per creare mappe mentali e concettuali.
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