Condividi:          Il panorama delle distribuzioni Linux, si sa, è sterminato. Chi “bazzica” nel mondo del Pinguino ha a che fare con centinaia di versioni diverse, la maggior parte delle quali derivate da un più ridotto numero di distro più importanti e conosciute. Molte, tuttavia, non si possono considerare reali novità o sistemi operativi con qualcosa di […]

Il panorama delle distribuzioni Linux, si sa, è sterminato. Chi “bazzica” nel mondo del Pinguino ha a che fare con centinaia di versioni diverse, la maggior parte delle quali derivate da un più ridotto numero di distro più importanti e conosciute. Molte, tuttavia, non si possono considerare reali novità o sistemi operativi con qualcosa di più o di realmente diverso da quanto già esiste: piuttosto, sono dei “remake” delle rispettive distribuzioni di riferimento, con un certo desktop manager piuttosto che un altro e certi pacchetti preinstallati piuttosto che altri.

In questo variegato universo, però, ogni tanto qualcosa si fa notare, magari anche solo per un aspetto minimale. È il caso di Semplice Linux. Si tratta di una distribuzione relativamente giovane – è nata nel 2010 ma solo da poco si può considerare davvero “viva” –, realizzata interamente da sviluppatori italiani e per questo ancor più interessante. È derivata da Debian e offre agli utenti due versioni diverse: una rolling-release, che al momento si chiama 7.0.1 “Comfortably Numb”, basata sul ramo Unstable di Debian (Sid), perciò continuamente aggiornata e dedicata a chi vuole sempre il software più recente sul proprio sistema (i precedenti rilasci di Semplice erano solo di questo tipo); e una “stabile”, che si chiama 2015.2 “Jethro Tull”, basata appunto sul ramo Stable di Debian (al momento in cui scrivo è 8.2 Jessie), dedicata a chi preferisce un sistema magari non recentissimo ma testato e solido. Da notare che, nonostante la “parentela”, monta un kernel più recente, il 4.1, appositamente ricompilato. Entrambe le versioni sono rilasciate per compuer sia a 32 che a 64 bit.
Poiché la filosofia degli sviluppatori è quella di offrire un sistema adatto anche a macchine non recenti o comunque con risorse hardware limitate, hanno puntato tutto sulla leggerezza, a tutto vantaggio della velocità. Il desktop-manager, completamente nuovo, si chiama Vera ed è realizzato a partire da OpenBox; particolarmente reattivo e per nulla avido di risorse, si presenta anche esteticamente molto bello grazie all’interfaccia grafica scelta: temi, colori e font restituiscono una piacevole sensazione di pulizia ed eleganza.
Ho scoperto questa distro in maniera del tutto casuale (come spesso capita) e ho voluto provarla installandola su una macchina virtuale in VirtualBox. Decisamente ben impressionato dall’ultimo aggiornamento, alla fine l’ho installata sul netbook della cucina, con il compito – che svolge più che egregiamente – di sostituire la Debian pura che vi girava prima. Consiglio a tutti di darci almeno un’occhiata: il sito di riferimento è http://semplice-linux.org/.

Ancora nessun commento

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti al blog per ricevere via e-mail le notifiche di nuovi articoli

Unisciti a 385 altri iscritti

Articoli in evidenza

Articoli per categoria

Articoli per data

Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930