Quando prendi una decisione, sai bene che comporterà delle conseguenze; ma spesso non realizzi pienamente che le conseguenze potrebbero presentarsi presto e improvvisamente.
Così, quando ho deciso di diventare psicologo delle emergenze, frequentando il relativo corso e facendomi membro di «Psicologi per i Popoli» di Torino, avevo automaticamente assunto l’impegno di intervenire su particolari emergenze in città, al seguito delle ambulanze della Croce Verde torinese.
Per nulla automaticamente avevo anche solo ipotizzato che, così, dopo appena due mesi, un terremoto spaventoso sconvolgesse l’Abruzzo lasciando dietro di sé devastazione, morte, una popolazione annientata fisicamente e psicologicamente.
Il tempo di capire, ieri mattina, cosa fosse successo, vedendo le prime immagini al TG, che ecco, mi è arrivato un messaggio sul cellulare da Maria Teresa, la presidente di PxP Torino: il Dipartimento di Protezione Civile ci aveva allertati, gli psicologi delle emergenze si erano messi in moto, prima dalle regioni più vicine, le altre avrebbero seguito. Il resto della giornata è stato un susseguirsi di mail e di SMS, per dare le nostre personali disponibilità alla partenza, per scambiarci le informazioni, per restare aggiornati. Stasera, avremo la riunione per capire cosa dobbiamo fare, per sapere chi può partire, per decidere quando partire.
In Abruzzo gli psicologi sono già molti, da ieri al lavoro per sostenere i feriti, per aiutare chi ha bisogno, per consolare chi piange, per giocare con i bambini (a questo link trovi un articolo sull’intervento in questione: grazie Amedeo per la segnalazione!). Presto ci sarò anch’io, psicologo delle emergenze alla prima emergenza, per nulla da poco.
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