SONO di pochi giorni fa le dichiarazioni del tutto discutibili del filosofo Umberto Galimberti, durante un incontro promosso da Confartigianato Vicenza, secondo il quale l’aumento esponenziale delle certificazioni starebbe trasformando la scuola in una sorta di clinica psichiatrica, con i genitori che utilizzerebbero i certificati medici come espediente per giustificare la negligenza dei figli.
Contro tali opinioni, provenienti da uno studioso che nulla ha a che fare con il mondo dei disturbi dell’apprendimento — del quale non ha alcuna competenza, non essendo né un neuropsichiatra infantile, né uno psicologo, né un logopedista —, si sono giustamente scagliati tanto i numerosi profili e pagine Facebook dedicati ai DSA, quanto gli esperti “veri” del campo, come Giacomo Stella, uno dei maggiori studiosi di disturbi dell’apprendimento in Italia, nonché fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia (sicuramente da vedere il suo video in risposta a Galimberti).
Di poco precedente è l’episodio di alcuni conduttori di note trasmissioni televisive, i quali, come troppo spesso accade, hanno parlato dei disturbi dell’apprendimento come di malattie e, peggio ancora, della presunta necessità di assegnare insegnanti di sostegno agli studenti che ne siano “malati”. Anche in questo caso è fin troppo evidente come l’incompentenza di chi parla — in televisione, a un pubblico vastissimo — possa portare al dilagare di una dis-informazione che altro non fa che creare sempre maggiore confusione su un tema che mai come oggi mostra tutta la sua importanza e delicatezza.
Il pensiero di chi ha competenza per parlare di disturbi dell’apprendimento è unanime: serve maggiore formazione sul tema, serve affrontare l’argomento DSA in maniera seria, serve fornire alla gente informazioni corrette basate su dati ed evidenze scientifici, serve divulgare nozioni e dettagli che aiutino la gente a capire e a conoscere. Sono invece assolutamente da evitare discorsi e “sparate” basati unicamente su opinioni personali, prive di alcun fondamento scientifico e oltretutto fuorvianti, se non addirittura false.
Ebbene, uno dei modi per informarsi correttamente — come suggerisce il professor Stella, ma come anche io faccio ormai da diversi anni — è leggere i dati che ogni due anni il Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblica, relativi agli alunni con DSA nei due anni scolastici precedenti. Nel mese di settembre 2024 è stato pubblicato l’ultimo aggiornamento, che si riferisce agli anni scolastici 2021-22 e 2022-23.
Una seria lettura di questi dati, il confronto con quelli degli anni precedenti, un ragionamento critico sul significato delle situazioni presentate sono fondamentali e aiutano chiunque — il linguaggio è chiaro e non tecnico, davvero tutti possono comprendere questa pubblicazione — a capire davvero la situazione in Italia, senza falsità e senza il rischio di riportare opinioni fuorvianti.
Dei dati non parlerò in questo articolo, che vuole soltanto essere una premessa. Vi invito però tutti, cari lettori che mi seguite, a scaricare la pubblicazione del MIM e a leggerla voi stessi.
Tra le altre cose, emerge un aspetto interessante e per noi Valdostani, quasi non più strano: anche nei due anni scolastici presi in esame, la Valle d’Aosta si colloca come prima regione in Italia per numero di studenti con disturbi dell’apprendimento, con una percentuale ben superiore all’8% nel 2022-23, rispetto alla media nazionale del 5,5%.
Ancora una volta, quindi, partendo da questo dato possiamo e dobbiamo chiederci: in Valle d’Aosta c’è davvero il maggior numero di studenti con DSA di tutta Italia? Nella nostra piccola regione la situazione è allora peggiore che nel resto del Paese? Che cosa sta succedendo?
Bene. Per fare chiarezza su tutto quello di cui ho parlato in questo articolo — dalle esternazioni di chi poco se ne intende, ai dati ministeriali, alla situazione dei DSA in Valle d’Aosta — ho deciso di organizzare, come faccio periodicamente, una nuova serie di conferenze sul tema dei disturbi dell’apprendimento. In particolare, inizierò appunto affrontando la situazione della nostra regione, per poi ampliare il discorso in un’ottica più generale.
Ne parlerò:
Queste serate saranno tutte a partecipazione libera e gratuita, perché io sono convinto che il tema dei disturbi dell’apprendimento, le situazioni che ne derivano e i dati che li riguardano debbano essere divulgati e conosciuti dal maggior numero possibile di persone.
Segnatevi quindi le date sul calendario e partecipate numerosi, per restare sempre informati correttamente.
Foto di copertina: Anil sharma da Pixabay.
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