Gestire un sito web da sé è un’operazione certo entusiasmante per chi è appassionato di informatica, ma non certo facile. Al di là dell’inserimento costante dei contenuti — costante: perché altrimenti il sito “invecchia” velocemente e i lettori non sono stimolati a seguirlo —, è fondamentale curare l’aspetto stilistico. Da come si presenta la home page alla grafica globale, dalla struttura degli articoli ai vari widget utilizzati, alla facilità di navigazione: tutto contribuisce a rendere un sito un bel sito, accattivante e potenzialmente seguito da tante persone.
È ormai da diverso tempo che il mio sito ha cambiato radicalmente il suo aspetto, grazie all’adozione di un tema (si chiama Admiral) moderno ed efficace per i miei contenuti, oltre che graficamente molto bello. Tuttavia, da diverso tempo non mi ero più occupato di “metterci mano”. Fino a che, negli scorsi giorni, spinto un po’ dalla curiosità di cercare e sperimentare, un po’ dall’intenzione di dare una “svecchiata” al mio sito, ho provato e poi applicato una serie di modifiche, che secondo me lo hanno migliorato, e non di poco. Lasciando però ai miei lettori il giudizio finale — che davvero mi piacerebbe conoscere! —, passo a illustrare in che cosa è consistito questo restyling.
Uno sguardo alla home page
La home page è il “biglietto da visita” di ogni sito web, e come tale deve subito catturare l’attenzione di chi lo visita. Le modifiche che vi ho apportato non sono tante, ma saltano all’occhio.
- Quello che si nota subito, è l’aggiunta di uno slider, in alto, subito sotto l’intestazione: contiene la foto e il riassunto dei cinque articoli più recenti, che scorrono automaticamente o possono essere sfogliati manualmente con una transizione in stile diapositive.
- Meno evidente (ma com’era prima mi dava fastidio…) è il titolo del sito — vale a dire il mio nome con la descrizione della mia professione —, che adesso è centrato rispetto alla mia foto.
- Inoltre, il titolo ha un carattere più grande.
- Nella colonna di destra, ora l’indice degli articoli per categoria viene prima della pubblicità.
- Il sommario degli articoli, oltre alla foto, comprende il riassunto e non più le prime frasi, che rimanevano pressoché sempre troncate.
Gli articoli
Le modifiche più importanti riguardano l’aspetto e la struttura degli articoli. Per averne un esempio molto chiaro, vi invito a osservare l’ultimo che ho pubblicato, Il convegno nazionale AID: 10 Anni dalla Legge 170/2010: tra luci, ombre e prospettive future.
- Innanzitutto, il titolo è adesso molto più grande, dal momento che deve immediatamente catturare l’attenzione dei lettori.
- Sotto l’immagine ci sono i pulsanti di condivisione (che prima erano alla fine dell’articolo), ora più grandi e molto colorati, con l’indicazione di quante volte il post sia stato condiviso sui social.
- Sotto le icone social, ecco il pulsante rosso
Leggi
, che attiva la lettura ad alta voce dell’articolo, grazie all’inclusione nel sito della sintesi vocale offerta da ResponsiveVoice. - Prima dell’articolo vero e proprio, mi piace adesso scriverne un breve riassunto (il medesimo che si trova nella home page), per introdurre il lettore all’argomento; mi piace anche lo stile, diverso dal resto del testo.
- L’articolo inizia con un bellissimo capolettera: l’iniziale della prima parola molto più grande, come nei libri o negli articoli delle riviste.
- Contrariamente a quanto facevo in passato — l’articolo era un unico “blocco” e i capoversi erano distinti semplicemente andando a capo —, ora suddivido i post in tanti paragrafi, separati da uno spazio. Questo artificio, unito all’allineamento del testo a sinistra — anziché giustificato come prima —, rende l’articolo molto più leggibile, soprattutto a chi ha difficoltà di lettura. Si tratta infatti di modalità di scrittura del testo indicate e ampiamente usate per i soggetti dislessici, ai quali non posso non pensare scrivendo i contenuti del mio sito.
- Anche gli elenchi puntati e numerati hanno, adesso, una spaziatura tra i diversi punti.
- Se l’articolo è lungo, inserire qua e là citazioni e piccoli riassunti rende la lettura meno pesante e aiuta a focalizzare l’attenzione sui passaggi principali del testo. Stesso discorso vale per le immagini, le quali — anche se con mero intento estetico — “spezzano” la lettura e rendono più vivace l’intero articolo.
- Sempre nel caso di articoli lunghi — e l’ho messo anche in questo, come avete visto —, ecco comparire il sommario: serve a visualizzare subito la successione degli argomenti e a “saltare” direttamente a quello che magari interessa di più il lettore. Ho deciso di differenziare radicalmente lo stile di questo elemento, inserendolo in un box grigio con bordo arrotondato.
- Ho modificato la formattazione dei sottotitoli, che adesso usano i medesimi carattere e colore grigio del titolo dell’articolo (prima usavano quelli del testo).
- Alla fine di ogni sezione dell’articolo, si trova il link
Torna all'inizio
, utile per recuperare il sommario o semplicemente per rileggere da capo l’articolo. - Al termine dell’articolo — una funzione che ho scoperto da poco! — c’è adesso un elenco di articoli correlati, automaticamente selezionati dal software di gestione del sito, che rimanda appunto ad altri post che trattano lo stesso argomento oppure che presentano contenuti simili. Un tocco molto professionale!
La lettura ad alta voce
Come ho già spiegato in questo articolo, ho incluso nel mio sito la sintesi vocale, che consente a chi ha difficoltà di lettura di ascoltare i diversi elementi, letti da una voce femminile espressiva di alta qualità.
Articoli e pagine offrono il pulsante rosso Leggi
. Per altri elementi del sito, basta selezionare qualunque parte di testo con il mouse e questa verrà immediatamente letta. Infine, semplicemente appoggiando il cursore su ogni link, se ne otterrà la lettura.
Dietro le quinte
Ciò che mi consente tutto quello che vi ho raccontato finora non si vede, sta “dietro le quinte”.
Primo fra tutti, l’editor a blocchi Gutenberg di WordPress. WordPress è il software che fin dall’inizio ho scelto per la creazione e la gestione del mio sito: non mi ci soffermo, perché richiederebbe un (lungo) articolo per illustrarne le caratteristiche e il funzionamento. L’editor a blocchi è una funzione implementata da WordPress due anni fa, che consente — ma leggete la pagina alla quale vi ho inviati — una creazione di pagine e articoli molto più ricca e al contempo semplice.
Non lo avevo mai usato. Prima di tutto, perché io non usavo l’editor visuale per scrivere i miei contenuti, ma li creavo direttamente in codice HTML, servendomi di un editor esterno (Kate, ovviamente per Linux), per averne un maggiore controllo e per divertirmi di più. In secondo luogo, perché non era ancora maturo — e tuttora è un progetto in pieno sviluppo — e alcune funzionalità che servivano al mio sito (come ad esempio l’immagine principale degli articoli) non erano implementate (lo avevo provato… che cosa pensavate?).
Adesso invece, per i miei scopi, funziona, e anche bene. Mi consente di fare quello che scrivendo codice non sarei in grado di fare: cioè, tutto quello, a livello grafico, che potete vedere e che vi ho descritto in questo articolo. Grazie, poi, ad alcuni plugin che ho attentamente selezionato e installato, le possibilità che mi si sono aperte sono praticamente infinite e i risultati davvero entusiasmanti.
Mentre operavo il restyling del sito, ne ho approfittato per “pulire” un po’ il codice di molte delle pagine, renderle tutte coerenti con il nuovo stile e la nuova grafica, aggiungere a tutte la funzione di lettura ad alta voce. E ne ho anche approfittato per aggiornare una buona parte dei contenuti; non tutti, mi sono reso conto di aver lasciato “invecchiare” troppe parti del sito, ma ho intenzione di rimediare a breve.
Non posso che sperare che il “nuovo” sito piaccia ai miei lettori. Ai quali rivolgo un invito: perché non vi iscrivete al sito? Con l’iscrizione — che io dovrò autorizzare — avrete la possibilità di pubblicare commenti ai miei articoli e di dare quindi vita a confronti e discussioni sugli argomenti di cui tratto. Pensateci, e iscrivetevi in tanti!
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