Ho montato copertoni semi slick per un'esperienza su strada molto più facile e una bici più leggera e agile. Poi sabato sono andato a provarli in un giro di 63 chilometri.
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Ho montato copertoni semi slick per un’esperienza su strada molto più facile e una bici più leggera e agile. Poi sabato sono andato a provarli in un giro di 63 chilometri.

Quando lo scorso anno ho acquistato la bici a pedalata assistita, lo ammetto, non ero assolutamente un esperto di bici. Beh, non che adesso lo sia chissà a quali livelli… Tuttavia si sa che, praticando assiduamente un qualunque hobby o dedicandosi con costanza a un interesse, poco alla volta si acquisiscono anche delle competenze teoriche e tecniche. Dunque, per tutta l’estate del 2020 ho usato la e-bike così come mi era arrivata, senza molto conoscere dei suoi aspetti tecnici; o, meglio, degli aspetti tecnici di una bici in generale.

Poi, la scorsa primavera — nel frattempo, anche grazie agli amici più esperti, avevo imparato qualcosa di più sulle caratteristiche del mio mezzo a due ruote — ho iniziato a fare qualche modifica importante, sostituendo la trasmissione di serie con una più efficiente (qui l’articolo). Dopo alcuni altri giri e sempre grazie ai consigli dell’esperto ho ragionato su un altro aspetto: la bici montava copertoncini da 27.5 con larghezza 2.25 e tassellatura molto accentuata. L’ideale per un uso su percorsi sterrati e anche su sentieri di montagna piuttosto impegnativi. Ma assolutamente non ideali per l’uso prevalente che io faccio della mia bici: strada asfaltata e, al limite, un po’ di sterrato compatto.

Così la settimana scorsa, con l’esperto Simone accanto a me, mi sono messo con calma a cercare su diversi siti qualche alternativa più adeguata alle mie esigenze. In breve, ho acquistato due copertoncini Michelin, modello Country Rock, con misure 27.5×17.5. Dunque, decisamente più strette e, soprattutto, con un battistrada semi slick studiato appunto per asfalto e sterrato piatto.

Le immagini a confronto mostrano chiaramente la differenza tra i copertoncini originali e quelli nuovi.

Non posso che dire di aver fatto un altro acquisto eccellente per la mia bici! E rimpiango di non aver comprato questi copertoncini già l’anno scorso: avrei sicuramente viaggiato meglio, specie nei lunghi percorsi (penso a Ivrea e a Settimo in particolare, ma anche Courmayeur). I motivi? Sono molto più leggeri — con la conseguenza che l’intera bici guadagna in leggerezza e agilità —, fanno meno attrito su strada (e quindi sono anche più silenziosi), sono più veloci, sono anche esteticamente più piacevoli. Il risultato complessivo è che faccio molta meno fatica e, a parità di percorso, mi sono reso conto di andare molto più veloce e — cosa più importante — di usare rapporti mediamente più lunghi e molto meno la pedalata assistita.

Il giro di prova

I copertoncini nuovi sono arrivati giovedì; tra venerdì pomeriggio e sabato mattina li ho montati sulle ruote; sabato pomeriggio io e Simone siamo partiti per un giro di prova, ovviamente su strada.

Abbiamo scelto di scendere verso la Media Valle, con destinazione Châtillon o Saint-Vincent, in base all’ora in cui saremmo arrivati. Partiti, come sempre, dall’Area Verde di Gressan, abbiamo percorso tutta la ciclabile Vélodoire fino a Saint-Marcel, poi un tratto di strada regionale e infine la nuova ciclabile fino a Fénis (tragitto che ho già raccontato in questo articolo). Al cimitero di Fénis abbiamo optato per il tratto di ciclabile che, tornando verso Nus, termina al parcheggio del mobilificio Pramotton; da qui abbiamo imboccato la statale e l’abbiamo percorsa fino a Châtillon, così che io potessi saggiare la velocità della bici in pianura e la sua maggiore leggerezza nelle salite. Arrivati in centro le gambe ci avrebbero sicuramente consentito di proseguire ancora fino a Saint-Vincent, ma abbiamo rinunciato poiché il cielo non prometteva nulla di buono e il bollettino meteo prevedeva possibili temporali.

Dopo un gelato in centro, quindi, siamo ripartiti. Tra una goccia e l’altra, abbiamo proseguito in statale fino a Chambave, per riprendere da lì la ciclabile fino a Fénis. Poco prima di arrivarci ci ha colti un acquazzone, che ci ha costretti a una sosta forzata di alcuni minuti sotto un ponticello della ferrovia. Siamo ripartiti quando il temporale è passato e siamo arrivati a Fénis; poi abbiamo attraversato il centro di Nus e, di nuovo in statale, siamo arrivati fino a Saint-Marcel; qui abbiamo ripreso la ciclabile fino a Gressan, dove ci ha di nuovo accolti il sole.

Nulla da dire: con il cambio Shimano Altus a 9 rapporti e questi copertoncini Michelin da 17.5 la bici è davvero un’altra, e il divertimento è aumentato ancora! Sono andato veloce — la media, “fissata” da sempre sui 18 km/h, non è cambiata solo a causa delle salite dove necessariamente ho ridotto il ritmo —, ho fatto meno fatica e ho usato molto meno il motore, con evidente aumento dell’autonomia della batteria. Ne sono quindi molto soddisfatto.

Statistiche del percorso

Distanza percorsa63,43 kmAltitudine minima510 m
Tempo di corsa03:26:36Altitudine massima653 m
Velocità media18,3 km/hRitmo netto00:03:17 tempo/km
Velocità massima43,5 km/hTempo totale03:44:50

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