Condividi:          Sole, caldo, aria buona: camminate in montagna, nuotate al mare, giri in bici, gelati. Le vacanze sono questo, prevalentemente. Ma per un appassionato di informatica sono anche tempo per curiosare, scaricare e sperimentare software, provare soluzioni nuove. Così, durante le mie vacanze estive – ormai lontano ricordo, sigh! – mi sono dedicato un po’ a […]

Sole, caldo, aria buona: camminate in montagna, nuotate al mare, giri in bici, gelati. Le vacanze sono questo, prevalentemente. Ma per un appassionato di informatica sono anche tempo per curiosare, scaricare e sperimentare software, provare soluzioni nuove.
Così, durante le mie vacanze estive – ormai lontano ricordo, sigh! – mi sono dedicato un po’ a questa attività, con il desiderio di tornare a usare – dopo tantissimi anni di dedizione esclusiva a Google e a tutti i suoi servizi – un po’ di software libero svincolato da Big G. L’idea si è fatta più forte dopo aver letto questo articolo, che mi ha stimolato ancor più a ritornare indietro nel tempo.
In un passato ormai remoto, infatti, appena dopo che ebbe fatto il suo esordio sulla scena dei browser passai da Internet Explorer a Firefox e non lo mollai più per molti anni, finché Chrome attirò la mia attenzione e ne feci lo strumento di lavoro per eccellenza. Browser, Gmail, Calendar sono stati fino appunto a prima dell’estate le applicazioni sempre aperte sul mio desktop e sempre attive sul mio smartphone. Adesso, dopo averli provati assiduamente per tutta l’estate e usandoli tuttora a stagione lavorativa ormai ripresa, posso dire di aver trovato tre programmi che fanno per me e che mi stanno offrendo parecchie soddisfazioni, oltre a funzionare bene e ad avere alle spalle una notevole stabilità e una viva comunità di sviluppatori e utenti. Eccoli a voi!

Browser: Mozilla Firefox

Fondato e mantenuto da Mozilla Foundation, una organizzazione no-profit vivace e presente in tutto il mondo, dalla sua nascita Firefox si è imposto come browser alternativo a Internet Explorer, fino all’avvento di Chrome che, con il tempo, si è aggiudicato il trono di programma più usato per navigare sul web. Tuttavia, negli ultimi anni il browser della Volpe di Fuoco ha riguadagnato parecchie posizioni e oggi è sicuramente un prodotto al top della sua categoria, tanto da essere il browser di default di praticamente tutte le distribuzioni Linux esistenti.
I suoi punti di forza sono l’attenzione alla sicurezza e alla privacy, portata ai massimi termini, e l’estrema personalizzazione. Sotto il primo profilo, gode di funzioni avanzate quali antitracciamento, blocco automatico dei pop-up, riconoscimento e segnalazione di siti non sicuri e numerose altre. Quanto alla personalizzazione, oltre alle numerose possibilità offerte “di serie” esistono centinaia di estensioni, plug-in e temi che possono essere facilmente reperiti e scaricati, per realizzare un software “cucito a misura” per ciascun utente. Io stesso uso diverse estensioni: il traduttore simultaneo, il salvataggio e ripristino di una particolare sessione, un download manager, una nuova scheda personalizzata con le anteprime dei siti che visito più frequentemente, un media converter.
Utilissima per chi, come me, usa numerosi device e ha bisogno di sincronizzare il browser in modo da ritrovare su ciascuno le password salvate, le preferenze, la cronologia, è la funzione Firefox Sync: creando un account, è possibile appunto ritrovare i propri contenuti su ogni dispositivo su cui sia installato Firefox e addirittura inviare pagine o link dall’uno all’altro e riprendere la lettura di pagine lasciate su un altro. Io non potrei farne a meno, dal momento che adesso ho Firefox su tutti i miei computer a casa e in studio, sullo smartphone e sul tablet!
Ovviamente Firefox è multipiattaforma ed esiste per Linux, Windows, MacOS, Android, iOS. Io dico che vale la pena almeno provarlo per un po’. Il sito ufficiale è https://www.mozilla.org/it/firefox/new/.

Posta e calendario: Mozilla Thunderbird

C’erano una volta i software per gestire la posta elettronica. Oggi quasi definitivamente abbandonati in favore delle sicuramente più comode (ma anche essenziali) applicazioni web – delle quali Gmail è solo un esempio, ancorché sicuramente il più utilizzato –, esistono ancora seppure per utenti “di nicchia”, oppure per utilizzi in ambito aziendale. Io stesso, nel solito passato remoto, ho usato per tanto tempo Microsoft Outlook, un PIM conosciutissimo da sempre integrato nella suite Office. Outlook e simili consentono di gestire non solo la posta, ma anche il calendario, l’agenda degli impegni, le note e quant’altro.
Su Linux le alternative ad Outlook esistono e sono anche tante, come è tipico del mondo del Pinguino: ne cito solo due a titolo di esempio, l’eccellente Evolution, di default sul desktop Gnome, e l’equivalente per KDE, Kontact. Inutile dire che li ho provati entrambi, preferendo tra i due il primo, anche su KDE.
Tuttavia, quello che ho installato e uso adesso quotidianamente è il conosciutissimo Thunderbird. Veloce, completissimo e altamente configurabile e personalizzabile, è a ragione considerato il miglior programma per la gestione di posta attualmente in produzione. È sviluppato dalla medesima organizzazione di Firefox e del browser condivide molti punti di forza, tra cui la stabilità e, appunto, la personalizzabilità.
Di base, Thunderbird è un client e-mail, in grado nativamente di autoconfigurarsi per i più diffusi provider di posta, tra cui ovviamente Gmail, e include un’ottima rubrica in grado di sincronizzarsi con i contatti Google. Poi però, grazie alle estensioni, è possibile aggiungere la funzione di calendario, per me fondamentale. Con un’ulteriore estensione il programma “dialoga” completamente con le app di Google, così da riuscire a sincronizzarsi con Calendar e Tasks. Altre estensioni forniscono le funzionalità più svariate, così da rendere eccellente un prodotto già di per sé ottimo e molto professionale.
Devo ammettere di aver impiegato molto tempo a configurarlo a puntino. Il fatto è che io ho molti account di posta e se Gmail accedeva a tutti mostrandomi così la posta di ognuno, in Thunderbird ho preferito impostare ogni singolo account separatamente, così da ottenere il pieno controllo di ciascuno. In particolare, ho impostato anche l’account PEC, che da Gmail non riuscivo a controllare, così che non sono più costretto ad entrarvi da webmail ogni volta che ricevo un messaggio. Importare tutti i messaggi da Gmail è stato lungo (ne avevo migliaia…) ma alquanto semplice, così come i contatti.
Unico neo: Thunderbird non è un programma pensato per lavorare in sincronia su più macchine, non esiste quindi una funzione pari a Firefox Sync, che lo renderebbe secondo me perfetto. Dunque, se le mail restano sincronizzate a patto di usare un account Gmail oppure di lavorare con il sistema IMAP – che consente appunto la sincronizzazione client-server, al contrario dell’ormai desueto POP3, che scarica i messaggi sul computer rendendoli non più disponibili altrove –, le impostazioni, le preferenze, le estensioni e lo stesso calendario (a meno di non usare quello di Google) restano differenti su differenti macchine. Il che rappresenta un problema serio per chi ha bisogno di questo software su più computer, come me. Ma poiché la necessità aguzza l’ingegno e io sono notoriamente disposto a studiare e risolvere i problemi informatici che mi si presentano, ho appunto risolto anche questo! Poiché uso normalmente Dropbox – ma questo stratagemma funziona ovviamente con qualunque altro servizio di cloud storage –, ho copiato la cartella di lavoro di Thunderbird da uno dei miei computer appunto in una cartella di Dropbox; successivamente, sugli altri computer, ho creato dei link simbolici, facendo in modo che il programma usi non la cartella di lavoro nella home dell’utente (come fa di solito), bensì quella su Dropbox, con il risultato che ogni modifica effettuata su un computer si riflette su tutti gli altri non appena si apre il programma. Non perché ci sono arrivato io, ma credo sia geniale!
Nell’uso quotidiano, Thunderbird è eccezionale e consente di fare molto più di quanto consenta una webapp, compreso Gmail; in particolare, è molto più professionale e permette davvero una gestione completa delle proprie mail e, quindi, una maggiore produttività nel lavoro.
Disponibile nativamente per Linux, Windows e MacOS: https://www.thunderbird.net/it/.

Posta sullo smartphone: BlueMail

Thunderbird non esiste per Android.
Molto male, ma è così. Allora ho confrontato su web diversi client e-mail alternativi all’app Gmail e poi ne ho provati alcuni; infine, mi sono orientato su BlueMail. Esteticamente bella da vedere – offre anche la dark mode che a me piace tanto – e anche piuttosto veloce, questa applicazione porta sullo smartphone tutte le funzionalità di un client desktop del calibro di Thunderbird: configurabilità di praticamente tutti i protocolli mail esistenti, impostazione nel dettaglio di ogni funzione, filtri spam e molto altro ancora, non ultima la possibilità di salvare firme per ciascun account configurato (funzione del tutto mancante in Gmail).
Ho usato BlueMail per tutta l’estate e sto continuando tuttora: funziona bene e consente operazioni veloci e complete, per cui l’ho configurata come app predefinita sullo smartphone. Nessun problema con la sincronizzazione delle mail, dato che uso il protocollo IMAP come dicevo prima. Integra anche un calendario che, a detta del sito del produttore, dovrebbe sincronizzarsi con Google Calendar; io però non ci sono riuscito, ed è (anche) per questo che sul telefono continuo a usare Calendar, con cui mi sono sempre trovato bene.
Solo oggi ho scoperto che da poco esiste anche la versione desktop, per Linux, Windows e MacOS. Manco a dirlo, l’ho scaricata e provata. Poi rimossa. Funziona bene, niente da dire, ed è praticamente uguale all’app mobile. Ma non è neppure lontanamente paragonabile a Thunderbird, per cui: ok sullo smartphone, dal quale mando mail abbastanza raramente; ma no sul computer, dove invece lavoro con le mail quotidianamente e a ritmo serrato.
Comunque, da provare: https://www.bluemail.me/ e, ovviamente, su Gooogle Play e App Store.

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