Lo so, sto sognando.

 

 

– dove possa scegliere io il mio presidente, senza essere costretto ad affidarmi a un migliaio — un migliaio!! — di persone che mi rappresentano sempre meno;

– dove non debba spendere i miei soldi (intendo quelli pubblici, ma sono in parte anche miei) per mantenere a Roma questo migliaio di persone per giorni e giorni, che durante ciascuno dei quali lasciano in bianco le schede dove, invece, dovrebbero scrivere il nome del nuovo presidente;

– dove il nome di questo presidente, se questo migliaio di persone lavorasse davvero per il bene del popolo italiano, avrebbe dovuto essere proposto, concordato, deciso mesi fa, non in questi giorni nei quali dovrebbe invece essere scritto sulle schede. Ci mettono meno a eleggere il papa…

– dove i candidati al ruolo di presidente ci mettano la faccia e il cuore, vadano in mezzo alla gente che poi li voterà, scaldino le folle, si presentino e presentino il loro programma elettorale, anziché restare nell’ombra, giocare a fare i divi che adesso sì adesso no, voglio fare il presidente, forse no non lo voglio più fare;

– dove la più alta carica dello Stato possa essere espressione del popolo dello Stato, e non di un manipolo di pupazzi presuntuosi e incapaci, maldaccordo e attenti più (come sempre) che la LORO faccia sia il più visibile possibile e il loro sedere stia il più attaccato possibile alla poltrona.

Lo so, sto sognando.

Ma voglio una Repubblica presidenziale.

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